Si fa risalire la nascita di questo nuovo ente politico alle associazioni giurate che già da tempo esistevano nel mondo medievale. Il Comune nasce come coniuratio, come, cioè, patto privato all’interno dell’aristocrazia cittadina, che si consorzia per gestire la città secondo i propri interessi di gruppo. I magistrati collegialmente incaricati di governare, i consoli, venivano infatti scelti tra i principali rappresentanti delle famiglie magnatizie. Soltanto dopo un lungo braccio di ferro i ceti emergenti (i popolares), a loro volta organizzati in associazioni professionali (le corporazioni), riuscirono gradualmente a partecipare al governo cittadino. Nelle città più dinamiche erano presenti delle figure politiche titolate boni homines, cioè persone di fiducia che svolgevano particolari commissioni e che decadevano nel momento in cui avevano assolto al loro compito. A seguito delle modificazioni sociali ed economiche dei secoli XI e XII e con lo sviluppo dei traffici commerciali, si avvertì una necessità sempre maggiore di avere delle persone di fiducia, testimoni ed arbitri (bonus stava ad indicare una persona degna di fiducia). È presumibile quindi che l’origine di questa nuova figura sociale sia da ascriversi all’esigenza pressante di organizzare la vita sociale che si andava facendo sempre più articolata e complessa: una magistratura stabile come quella consolare, sia pure a tempo limitato, era necessaria per curare gli interessi cittadini e coordinare l’azione collettiva.
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