Carlo amava circondarsi anche di poeti che davano avvio a vere e proprie gare di componimenti che il sovrano si compiaceva di giudicare. Se stupisce che Carlo sapesse a mala pena leggere e scrivere, bisogna sottolineare come lettura e scrittura fossero viste all'epoca come attività da lasciare ai ceti subalterni, inadatte ai ceti aristocratici laici, mentre la cultura doveva avvalersi soprattutto della trasmissione orale e della memoria individuale
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