Ma la differenza più evidente rispetto alla cultura latina stava certamente nell'interpretazione complessiva della storia e del sapere che si offriva agli studenti. Per un insegnante medievale era scontato ritenere che la storia sia guidata dalla provvidenza divina e che in tutti gli scrittori, anche in quelli pagani, si possa rintracciare un'anticipazione delle verità rivelate dal Cristianesimo: questa è la ragione per cui i critici medievali interpretavano, ad esempio, la IV egloga del poeta latino Virgilio come una prefigurazione della venuta salvifica del Cristo.

Un'altra differenza rispetto al panorama culturale dell'istruzione odierna era data dal forte simbolismo di cui erano impregnate tutte le discipline. La realtà era ritenuta un insieme di segni della presenza di Dio e del mondo ultraterreno, non per nulla il testo più rappresentativo della cultura medievale, la Divina Commedia di Dante Alighieri(Che partecipò alle arti liberali) non può essere compreso se non si tiene presente di continuo la dimensione dell'allegoria. Le cose non sono solo quello che appaiono ma (come il corpo contiene l'anima) contengono una realtà più profonda (la selva rappresenta il peccato, Virgilio la Ragione, ecc.).

A conclusione degli studi liberali, dal Basso Medioevo in poi, si poteva scegliere un percorso di studi universitari in qualche prestigiosa istituzione.

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