Dopo la pace del gennaio - febbraio 1280, infatti, cominciò un periodo di transizione che terminò con l'istituzione del Priorato. Il nuovo ordine costituzionale istituito dal cardinale paciere, basato su una teorica pariteticità tra Guelfi e Ghibellini, se da una parte contribuì in maniera notevole ad incrinare l'indiscussa egemonia della parte guelfa che aveva dominato il Comune nei tredici anni precedenti, dall'altra favorì all'interno della città la formazione di un nuovo ceto sociale. L'obiettivo del cardinale e quindi del Papa Niccolò III era quello di instaurare un nuovo e stabile equilibrio di potere, che trovò la sua espressione nella Magistratura dei XIV, aperta ad entrambe le opposte fazioni e all'elemento popolare, e nell'ufficio del Capitano Conservatore della Pace, che aveva il compito di mantenere l'ordine così faticosamente raggiunto. Si volevano eliminare, una volta per sempre, abolendo tutte le organizzazioni di parte, gli antichi rancori e le antiche divisioni che avevano costituito gran parte della storia interna della città fino ad allora. La pace però era solo fittizia e diversi fattori contribuirono a vanificarla: le organizzazioni di parte, ad esempio, e soprattutto la parte guelfa restarono meno potenti politicamente, ma pur sempre influenti. I Ghibellini riuscirono così, dopo molti anni di esilio, a rientrare in una città che aveva ormai preso un indirizzo guelfo, soprattutto nel suo settore più vitale, quello dei commerci.[33]

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