Dante, nel VI canto del Paradiso prega i Ghibellini, e probabilmente si riferisce a quelli di Firenze, a far «lor'arte sot-t'altro segno» che non sia l'aquila imperiale, un simbolo grandioso e sacro dietro cui invece ormai si nascondevano per lo più solo interessi di poche e sfortunate famiglie fiorentine esuli.
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