Il rapporto comico-tragico è perciò fuzzy, oscillante: ciò spiegherebbe “perché mai proprio l’universo dei mass media sia al tempo stesso un universo di controllo e regolazione del consenso e un universo fondato sul commercio e sul consumo di schemi comici. Si permette di ridere proprio perché prima e dopo la risata si è sicuri che si piangerà”. Non diversamente nel saggio Pirandello ridens (1969) , Eco sostiene che “si ride proprio e solo per ragioni assai tristi”. Il riso implica una forte esperienza del conflitto: “gli angeli non ridono (...); il diavolo sì”.
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