Il divenir-animale è una “involuzione”, cioè “una forma di evoluzione che avviene tra elementi eterogenei, a condizione, soprattutto, che non si confonda l’involuzione con una regressione. Il divenire è involutivo, l’involuzione è creatrice. Regredire è andare verso il meno differenziato. Ma involvere è formare un blocco che fila secondo la propria linea, ‘tra’ i termini messi in gioco”.[10] È una direzione di movimento, un orizzonte, un modo per avvicinarsi all’immanenza.
il “regno di Dio” non è un passato originario da ripristinare, al contrario, è un compito, è l’unico e ultimo compito che abbia “io” (ultimo perché dopo non ci sarà più alcun “io”): “L’inizio non è ciò con cui si inizia, ma ciò a cui si giunge; e vi si giunge a ritroso. L’inizio è questa arte di diventare silenziosi, perché non è arte essere silenziosi come lo è la natura”.[29] Diventare silenziosi, ossia rinunciare a ciò che rende speciale il corpo dell’animale che parla, l’unico corpo che presuntuosamente può dire di sé “io”. O “io” (e quindi linguaggio) o immanenza.
la frattura che ha aperto il piano di immanenza favorendo quel movimento vorticoso del pensiero, quell’accelerazione infinita nella quale il pensiero stesso permane nella sua feconda crisis.
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