La costituzione, dice Fontanille, è la fase nella quale il soggetto “emerge”
all’interno del discorso, nel senso che “è messo nella condizione di conoscere una
passione”. Il soggetto è dunque ricettivo rispetto a eventuali sollecitazioni
passionali. Le analisi dei testi convergono nel rilevare, in questa fase, particolari
modulazioni ritmiche e quantitative del soggetto: agitazione, rallentamento e
imbarazzo sono esempi tipici di temporalità ritmica sospesa, neutralizzata rispetto a
eventi che potrebbero verificarsi ma che per il momento non avvengono. E lo stile
tensivo che caratterizza questa fase resta di solito invariata nelle fasi successive del
percorso passionale.
La disposizione, secondo Fontanille, è la fase in cui un soggetto acquisisce le determinazioni per provare una passione specifica. Mentre prima eravamo nella fase della predisposizione generica alle passioni, ora le passioni cominciano a determinarsi: per esempio il soggetto, tramite il sospetto, comincia a determinare la sua gelosia.
La patemizzazione è la fase trasformatrice, è il momento in cui il soggetto capisce il suo turbamento ed è in grado di identificarlo come passione. In pratica il soggetto può dare un nome al suo stato sulla base delle codificazioni passionali della propria cultura. In questo senso la patemizzazione è anche una spiegazione retroattiva degli stati precedenti.
L’emozione, sottolinea Fontanille, ci riconduce all’individuo e al suo corpo: “ S e infatti la costituzione, con la sua temporalità musicale e ritmica e le sue proprietà tensive, concerneva essenzialmente la componente propriocettiva, la disposizione e la patemizzazione lasciavano in apparenza in pace il corpo del soggetto; ecco allora che con l’emozione quest’ultimo ricompare: sussulto, trasposto, fremito, tremore, convulsione, sobbalzo, turbamento e così via – tutte queste passioni manifestano, grazie a una reazione somatica vissuta dal soggetto e osservabile dall’esterno, la conseguenza timica della trasformazione passionale e più in particolare il carattere sopportabile o insopportabile, atteso o inatteso di tale conseguenza per il corpo del soggetto.” [Fontanille 1993: 259]
La moralizzazione conclude il percorso passionale: il soggetto valuta le fasi del percorso passionale sia sulla base della cultura nella quale è inserito sia a titolo personale, in quanto egli stesso è implicato nella scena passionale. È il momento in cui si valuta se si è stati troppo irruenti, troppo impulsivi, troppo vanitosi, troppo
La disposizione, secondo Fontanille, è la fase in cui un soggetto acquisisce le determinazioni per provare una passione specifica. Mentre prima eravamo nella fase della predisposizione generica alle passioni, ora le passioni cominciano a determinarsi: per esempio il soggetto, tramite il sospetto, comincia a determinare la sua gelosia.
La patemizzazione è la fase trasformatrice, è il momento in cui il soggetto capisce il suo turbamento ed è in grado di identificarlo come passione. In pratica il soggetto può dare un nome al suo stato sulla base delle codificazioni passionali della propria cultura. In questo senso la patemizzazione è anche una spiegazione retroattiva degli stati precedenti.
L’emozione, sottolinea Fontanille, ci riconduce all’individuo e al suo corpo: “ S e infatti la costituzione, con la sua temporalità musicale e ritmica e le sue proprietà tensive, concerneva essenzialmente la componente propriocettiva, la disposizione e la patemizzazione lasciavano in apparenza in pace il corpo del soggetto; ecco allora che con l’emozione quest’ultimo ricompare: sussulto, trasposto, fremito, tremore, convulsione, sobbalzo, turbamento e così via – tutte queste passioni manifestano, grazie a una reazione somatica vissuta dal soggetto e osservabile dall’esterno, la conseguenza timica della trasformazione passionale e più in particolare il carattere sopportabile o insopportabile, atteso o inatteso di tale conseguenza per il corpo del soggetto.” [Fontanille 1993: 259]
La moralizzazione conclude il percorso passionale: il soggetto valuta le fasi del percorso passionale sia sulla base della cultura nella quale è inserito sia a titolo personale, in quanto egli stesso è implicato nella scena passionale. È il momento in cui si valuta se si è stati troppo irruenti, troppo impulsivi, troppo vanitosi, troppo
generosi, ecc. È essenziale, ricorda Fontanille, che ci sia una regolamentazione
individuale e sociale degli stili tensivi, delle competenze e delle manifestazioni
passionali.
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