Ryle asserisce che le operazioni della mente non sono distinte da quelle del corpo. Il vocabolario mentale è semplicemente una maniera differente di descrivere un'azione. Le motivazioni di una persona sono definite in parte dalle sue disposizioni ad agire in certe situazioni. Non ci sono esplicitamente sentimenti, dolori o atti di vanità: ci sono solo certe azioni sussunte sotto una tendenza comportamentale indicata come, ad esempio, "vanità".

Scrittori, storici e giornalisti non hanno alcun problema nell'ascrivere motivazioni e valori morali alle azioni delle persone. Il problema si pone solo quando i filosofi insistono ad attribuire tali qualità a un dominio mentale o spirituale a sé stante.

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