Secondo Fodor i processi modulari hanno accesso a sistemi centrali che non elaborano le informazioni in modo incapsulato bensì attraverso la formulazione di credenze e giudizi. A differenza delle rappresentazioni sensoriali, le rappresentazioni concettuali, definite da Dretske anche «metarappresentazioni», possono essere cambiate dal soggetto: il soggetto può cambiare il parere che ha su un’esperienza sensoriale, ma non può cambiare l’esperienza sensoriale che viene rappresentata dai suoi sistemi sensoriali e percettivi. Le rappresentazioni concettuali possono selezionare una rappresentazione sensoriale modulare, come ad esempio nel caso della figure gestaltiche che appaiono, a seconda dei casi, come due oggetti diversi. Questo perché le rappresentazioni concettuali non sono incapsulate come quelle sensoriali, bensì fanno parte di un’ampia rete di credenze sia personali che sociali. Per questo l’esperienza di un fenomeno o di un oggetto può essere dal punto di vista sensoriale identica per due persone ma può variare per le stesse dal punto di vista concettuale.

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