Con la “rivoluzione estesica”, secondo Fabbri e Marrone [2001],13 si è
cominciato a pensare che le componenti sensoriali come l’udito, l’odorato, il gusto,
il tatto, contribuiscono in qualche misura alla costruzione della semantica dei testi. In
questa prospettiva, occorre ribadirlo, è centrale il corpo in quanto oggetto del mondo
e punto di vista sul mondo, in quanto esteriorità e interiorità, luogo del “timismo
profondo” dove si generano le attrazioni e le repulsioni rispetto a se stessi e rispetto
agli oggetti del mondo. Grazie alla mediazione del corpo avviene la traduzione
reciproca tra processi cognitivi e stati di cose, tra mente e mondo.14
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