Di un’immagine non abbiamo solamente una visione statica. La nostra tendenza è infatti quella di dare una certa direzione di lettura al processo di visione. Ciò non significa ovviamente che gli occhi si spostano costantemente da un punto all’altro: nella realtà, infatti, compiono dei movimenti molto rapidi, saltando da una parte all’altra dell’immagine. Eppure, nella ricostruzione che avviene nella nostra mente, tendiamo a dare un verso a ciò che abbiamo visto.
Questo anche grazie a dei dispositivi (plastici e figurativi) che all’interno del testo visivo possono suggerirci una certa direzione di lettura piuttosto che un’altra.
Secondo Thürlemann esistono diversi modi in cui un’immagine può orientare il nostro sguardo:
l’abitudine di lettura della cultura occidentale tende a farci leggere i testi visivi da sinistra verso destra;
il carattere dinamico di certe configurazioni, come ad esempio la freccia;
ciò che sappiamo di un oggetto (una pianta cresce verso l’alto, un uccello vola in direzione del suo becco, ecc.).
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