«Nell'Iliade in generale non esiste coscienza. Dico «in generale» perché in seguito menzionerò alcune eccezioni. In generale, perciò, non vi compaiono neppure parole per designare la coscienza o atti mentali. Le parole presenti nell'Iliade che in seguito vennero a designare cose mentali hanno significati diversi, tutti più concreti. [...] Il thumos, che passerà in seguito a significare qualcosa di simile all'anima emozionale, designa semplicemente il movimento o l'agitazione. Quando un uomo cessa di muoversi, il thumosabbandona le sue membra. Ma in qualche modo è anche simile addirittura a un organo; quando infatti [[Glauco (Licia)|]] prega Apollo di alleviare il suo dolore e di dargli la forza di aiutare l'amico Sarpedonte, Apollo ascolta la sua preghiera e «infonde vigore nel suo thumos» (Iliade, XVI, 529). Il thumos può dire a un uomo di mangiare, bere o combattere. Diomede dice in un punto che Achille combatterà «quando nel petto il thumos gli parla e un dio lo sospinge» (IX, 702 sg.). Ma il thumos non è in realtà un organo e non è sempre localizzato: un oceano infuriato ha thumos» (da Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza, Julian Jaynes, Adelphi 2007, pp. 94-95).
^ « [...] quando Archiloco è turbato, è il suo thumos che è abbattuto come un guerriero debole, ed è ad esso che egli dice «leva gli occhi e difenditi contro i tuoi nemici» (framm. 67). Archiloco parla al suo thumos come se esso fosse un'altra persona [...] » (da Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza, Julian Jaynes, Adelphi 2007, p. 339).
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