Il nocciolo di Marx è la critica al capitalismo, perché il capitalismo non è coerente con lo sviluppo delle forze produttive, che è per sua natura infinito. Una volontà di potenza espressa, l'ente è volontà di potenza, non volontà sola (Schopenhauer...), ma di potenza, l'ente è potenza. Potenza che deve giungere all'atto, e il capitalismo impedisce all'ente di passare dalla potenza all'atto. E l'atto è l'espressione dell'infinita potenza creativa dell'ente, di quel soggetto che Severino dice – ma è quel soggetto che pone l'interrogazione? L'interrogante è questo soggetto uomo? E questo è il problema che sollevavo con la mia ultima domanda
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