Samek individua il fulcro di tale metafisica nella dottrina della «partecipazione», che applica al tema della natura di Dio e del rapporto Dio-mondo. Più precisamente, in tale metafisica Dio è relazionalità e non oggettualità, e lo stesso mondo e il rapporto Dio-mondo appaiono come relazionalità, tanto che il compendio della teologia agostiniana potrebbe essere la formula per cui «tutto è relazione», il che vanifica la critica heideggeriana, e quindi rende possibile una riaffermazione della metafisica neoplatonico-agostiniana oltre quel vasto percorso della filosofia moderna (e della storia moderna) che conduce, secondo questa visione storico-filosofica, al nichilismo post-heideggeriano.
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