Lear è un re che rinuncia al trono per tornare ad essere uomo tra gli uomini. Da questa abdicazione, che è l’abbandono delle convenzioni che tengono insieme l’organismo sociale, egli riparte. Spogliato ormai dal proprio ruolo intraprende un percorso iniziatico alla ricerca della comprensione di se stesso. La tragedia di Re Lear rappresenta la fine di un’epoca. Per questo nello spettacolo di Michele Placido e Francesco Manetti il palcoscenico in cui si muovono i personaggi è disseminato di macerie: sono i simboli del ciclo continuo di catastrofi e ricostruzioni. Ed è proprio qui, nel sangue e nella distruzione, che si intuisce ancora una volta il potenziale di rinascita, la speranza ultima e profonda che risiede nei valori dell’amore e della verità.
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