La parola latina signum era probabilmente collegata al verbo secare, cioè tagliare: il signum poteva quindi essere in origine l'effetto, ilprodotto di un taglio.
Altri termini che appartengono alla sfera di segno avevano anticamente un valore materiale e pratico, come scrivere e leggere, che significavano rispettivamente graffiare e raccogliere.
Il latino signum, da cui deriva l'italiano segno, è entrato con varie accezioni anche in altre lingue, come l'inglese sign.
Il significato di segno presenta una grande varietà di sfumature.
Si ha un segno ogni volta che qualcosa può essere interpretato come rappresentazione di un'altra cosa, e in questo senso il termine segno è strettamente collegato alla parola simbolo.
Tra il segno e la cosa rappresentata può esistere un rapporto naturale di causa ed effetto: se vedi fumo è segno che c'è fuoco o, la muffa è segno di umidità.
In questa accezione sono segni le impronte degli animali: come i segni del gatto sul parabrezza.
I segni riguardano anche il rapporto tra una causa presente e un effetto futuro: in questo caso, il segno è un indizio di ciò che accadrà: le rondini volano basso, è segno che pioverà.
Ma può riguardare anche eventi eccezionali, come la cometa che fu il segno della nascita di Gesù.
Alcuni segni sono involontari: non sono prodotti infatti per comunicare qualcosa, e spesso si manifestano contro la nostra volontà.
Se si arrossisce è segno che si prova un sentimento.
I segni di questo tipo esistono a prescindere dal loro significato, e diventano veri segni soltanto se qualcuno li interpreta, ma quelli più comuni e numerosi sono i segni intenzionali, che ricordano per imitazione o per associazione di idee ciò che rappresentano.
Di solito il rapporto tra il segno e ciò che questo rappresenta non ha un valore universale, ma varia a seconda delle culture e delle tradizioni: il bianco in Occidente è segno di pace, in Giappone è segno di lutto o lo scettro anticamente era il segno del potere.
Le lingue sono i sistemi di segni più raffinati e potenti: sono segni le parole, le lettere dell'alfabeto e i caratteri dei vari tipi di scrittura.
Per riprodurre nello scritto l'intonazione del parlato usiamo i segni di interpunzione, che sono virgole, virgolette e punti di tutti i tipi.
Ci sono poi segni particolarmente preziosi: pensiamo in questo senso all'importanza di tutti i segni o tracce dell'evoluzione umana su cui si fondano gli studi di antropologia, come le pitture rupestri di epoche preistoriche.
Alcuni segni, come i numeri e i simboli della matematica sono soprattutto convenzioni - il segno della moltiplicazione è ad esempio un puntino o una piccola x , mentre espressioni come di segno positivo o negativo sono passate ormai dall'algebra alla vita quotidiana.
I modi di dire che contengono la parola segno sono numerosi: andare a segno o colpire nel segno significa indovinare, raggiungere uno scopo, e quando si esagera si è passato il segno.
Sulla carta d'identità si indicano i segni particolari, cioè le eventuali caratteristiche fisiche fuori del comune, e in alcuni giochi di carte è consentito fare segni al compagno.
Tutti poi conosciamo il nostro segno zodiacale, anche se non crediamo agli oroscopi.
Infine, di qualcuno che non vediamo da molto tempo, diciamo che non dà più segni di vita.
Molti termini che hanno una relazione con segno sono formati dalla parola di origine greca -sema, cioè segno: ad esempio, vocaboli scientifici come semeiotica - la disciplina medica che insegna a interpretare i sintomi delle malattie - o semiologia - la scienza generale dei segni -, ma anche termini quotidiani come semaforo, che secondo l'etimologia significa portatore di segni.
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