In primo luogo, abbiamo la storia modellata dall’interpellazione del capitale, che corrisponde alla necessità del capitale di utilizzare il lavoro astratto come “griglia ermeneutica” e come misura finalizzata alla “interpretazione” dell’attività umana e alla sua traduzione nel linguaggio del valore. In secondo luogo, abbiamo la storia modellata dall’annodarsi cangiante delle molteplici modalità di sussunzione del lavoro al capitale che caratterizzano eterogenee costellazioni – storiche e geografiche – del capitalismo. In terzo luogo abbiamo la storia modellata dall’eterogeneità costitutiva del lavoro vivo, che si cristallizza in mobili formazioni politiche, sociali e culturali e che tuttavia rimane aperta a quell’elemento di singolarità che pone una sfida radicale alla possibilità stessa della rappresentazione storica, teorica e politica.

Nessun commento: