convincentemente mostrato come i concetti marxiani di classe operaia e lavoro siano stati costruiti su di un singolo segmento della popolazione lavoratrice mondiale e non siano dunque in grado di cogliere le differenziate realtà e soggettive esperienze del lavoro dipendente nel contesto capitalistico. Roth e van der Linden sottolineano inoltre quanto bisognerebbe essere consapevoli del fatto che anche la cruciale distinzione tra lavoro e attività nemmeno esiste in numerose lingue non europee, rendendo problematico un loro uso “trans-culturale” – il che naturalmente non implica che ciò sia impossibile
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento