Come nel Decameron, anche nelle opere di William Shakespeare si crea una chiara opposizione tra illocus amoenus e la sfera urbana. Il mondo della città, visto anche nella sua componente negativa, è fra l'altro dominato dall'elemento maschile, mentre nel locus amoenus shakespeariano o boccaccesco non è raro che accada il contrario. Il lettore di Shakespeare verrà peraltro proiettato in un mondo dove il comportamento sessuale viene liberato in quanto non è più soggetto alle norme sociali urbane.
Il locus amoenus riemerse con particolare chiarezza nell’arte pastorale del XVIII secolo, dove la vita dei pastori era concepita come un mondo di beatitudine. Più che come persone lavoratrici, i pastori venivano considerati come una parte della natura in cui erano immersi.
Un locus amoenus intaccato da una visione post-romantica è nel Locus Solus di Raymond Roussel (1914), in cui l'aspetto grottesco ha il sopravvento.
Celebri citazioni di questo tòpos ricorrono anche

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