Secondo una posizione filosofica consolidata, fatto è ciò che è descritto da una proposizione (contingente) e che la rende vera. Da questo punto di vista, possiamo distinguere sostanzialmente tre tipi di fatti: stati di cose, processi edeventi. Un tipico stato di cose è quello descritto, per esempio, dalla proposizione (vera) la neve è bianca. Esempi tipici di processi ed eventi sono quelli descritti, rispettivamente, dalla proposizione nevica in un dato luogo e momento (un accadere continuativo entro un certo periodo di tempo) e dalla proposizione Bruto uccise Cesare (un accadere, o un aver luogo, in un determinato momento). Secondo G.H. von Wright (Norma e azione, 1963, ed. it. 1989), un evento può essere analizzato nei termini di una relazione fra stati di cose che si danno in due occasioni successive, cioè come il mutamento o la transizione dallo stato di cose che si dà in una certa occasione (stato iniziale) a uno stato di cose che si dà nell'occasione successiva (stato finale), ovvero come la trasformazione dello stato (identificato come) iniziale in quello finale. Per esempio, l'evento descritto come aprire una finestra può essere inteso come la trasformazione di uno stato iniziale, in cui la finestra è chiusa, in uno stato finale, in cui è aperta. Benché questa analisi della nozione di evento non esaurisca tutte le possibilità di eventi di tipo più complesso (per esempio, transizioni da uno stato a un processo o da un processo a un altro processo), essa è alla base della logica del mutamento di von Wright che costituisce, a sua volta, il presupposto formale della sua logicadellazione e della sua analisi della causalità (causa).

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