il progresso non è altro che la forza che garantisce la condizione di costante superamento tra passato e presente.
La visione del tempo storico di Tucidide non era dunque più "lineare", come invece quella di Erodoto (descrivo nel presente i fatti del passato perché sono ignaro di quale destino avrà la memoria dell’uomo nel futuro), bensì "triangolare", dove il presente è la base che sottende tanto il passato quanto il futuro. Questa concezione si differenzia da quella di impostazione ellenistica, in cui la storia è concepita come compiuta nel passato e lo scrivente e il suo tempo tendono a chiamarsi fuori dal percorso storico.
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