La pigrizia che chiede il soggetto innamorato non è soltanto «non far nulla», è soprattutto non decidere.
In un Frammento, intitolato «Che fare?», ho detto che il soggetto amoroso, in certi momenti, cerca di mettersi insieme, in quella perpetua tensione che per lui rappresenta la passione, «un angolino di pigrizia».
Infatti il soggetto amoroso che mi sforzavo di descrivere si pone a ogni momento dei problemi di comportamento: devo telefonare? Devo andare all’appuntamento? Non devo andarci?
Avevo ricordato che il «che fare?», cioè il tessuto delle risoluzioni e delle decisioni di cui è forse fatta la nostra vita, è simile al karma buddista, vale a dire alla concatenazione delle cause che ci obbliga continuamente ad agire, a rispondere. Il contrario del karma è il nirvana. Si può quindi, quando si soffre molto di karma, postulare, fantasmare una sorta di nirvana. La pigrizia allora assume una dimensione di annullamento.
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