
Terminata la proiezione si poteva dire: "Già visto", "Woody è sempre Allen", "Ogni anno non si risparmia". O forse si risparmia troppo?! visto lo scarso impegno nell'inventarsi nuovo, evidente e incontestabile. Usando il suo stile potremmo dire: Allen è un conservatore di sè stesso. Un dinosauro che però fà ancora ridere e sopratutto riempire le sale, e basta... Non si rischiano di sfiorare i toni dell' altissimo mondo del cinema. Ma lassù, nell'olimpo Hollywodiano, una nuvoletta gli rimane dedicata comunque. Il suo popolo lo acclama, come ogni stagione che ha fame di lui; io lo perdono e forse lo ringrazio. Di questi tempi si ha bisogno di cinema, e di ridere con la R.
Nella maledizione il piccolo uomo si cimenta ancora come il giovane sarcastico, e sopratutto autoironico. Quì più che mai!
La "commedia uomo donna" tipica degli anni quaranta (decennio in cui è abilmente ambientato il film) è un'occasione imperdibile per rappresentare la sua amata commedia tragica della vita.
Tante battute da manuale. La maledizione dello scoprpione di giada è da inserire a pieno titolo fra i tomi dell'opera in farsi del grande regista Newyorkese.
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