Occhio nel cielo
Enrico Lain
Un occhio cattura una preda con lunghe ciglia prensili, anzi prensive. La preda è un piccolo insetto, un moscerino. Perché un occhio, delicato strumento, dovrebbe catturare un insetto? Autonomia dell'occhio. Non fa più parte di un corpo, da cui potrebbe ricevere il suo sostentamento. E' libero, autonomo, potente. E' l'occhio che conclude la sigla di aeon flux, cartone animato creato da Peter Chung per MTV nel 1996. Rappresentazione di MTV? Forse. Straordinaria puntata evoluzione, in cui possiamo ammirare il corpo senz'organi dell'umanità futura. Liscio, asessuato, senza orifizi o pieghe. Unici buchi: gli occhi. Punto di ingresso, ma senza soglia. Buchi coperti da una calotta trasparente. Non passa materia, ma solo energie attraverso gli occhi. Flussi, codici, visioni.
Interno ed esterno perdono la loro differenziazione nell'occhio. L'occhio cattura l'esterno, e la coppia diagrammatica visione ravvicinata-spazio prensivo ben rappresenta la doppia funzione dell'occhio. L'occhio ha dunque una sua funzione prensiva che trascende la semplice funzione visiva.
La prensività rimanda alla mano e alla dimensione tattile, propria del medium televisivo, intesa come cattura istantanea e ravvicinata di sensazioni. Mano e occhio sono elementi primi di un apparato inglobante, in senso estetico. Manca il terzo elemento, quello dedito al flusso materico, all'ingerire, anzi all'ingoiare indistinto: la bocca. Mano, occhi e bocca. Deleuze ne ha parlato a riguardo della viseità e della significanza. Viso del despota che dà significato, irraggiandolo attorno a sé.
Despota è anche Palmer Eldricht, personaggio di un Dick profetico. Le sue tre stigmate sono per l'appunto occhi, braccio e denti artificiali. Eldricht, nel romanzo del 1965, è un divoratore-creatore di realtà, snodo di infiniti universi paralleli. Ancora mano, occhi e bocca. Anzi solo occhi, dal momento che ci interessano i flussi energetici. Il duplice si fonde poi nell'Uno, un grande Occhio che rifugge il duplice per scatenare il molteplice.
Un Occhio che non seduce, ma che traduce e soprattutto conduce. Visi amichevoli e ammiccanti che spargono significati tramite il medium televisivo. Ma anche occhio-buco nero, rappresentazione di una soggettività che, per dirla con Deleuze, "cattura tutto ciò che potrebbe trasformare le significanze dominanti".
Il buco nero assorbe la luce e nel buio nasconde la sua singolarità, in cui spazio e tempo svaniscono. E' questo il principio definito come Censura Cosmica: il Dio/despota non permette la visione di unasingolarità nuda. L'universo di segni è sottoposto dunque a continua cifratura, ma ciò che sfugge alla cattura di tale surcodificazione è assorbito dai buchi neri. Buco nero, foro, pupilla, nuova bocca dell'apparato oculare. L'occhio di aeon flux, l'occhio di MTV, cattura, ingloba l'osceno, cioè ciò che non va in scena, le semiologie estranee, nomadi, e le assorbe per riproiettarle sotto forma di significanza codificata.
E se MTV fosse realmente una delle nostre ultime rappresentazioni cosmiche, dovremmo considerare il fatto che solo nella nostra Galassia i buchi neri sono più di cento miliardi. Questa è vera globalizzazione.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento