“Il carattere è il nostro Dio”: pertanto, l'uomo non è del tutto sconfitto

dall'azione della Tyche, anzi può contrastare il corso degli eventi recuperando la sua

moralità. Di qui scaturisce il messaggio implicito delle commedie menandree a dare

vita ad un umanesimo integrale: l'unica soluzione che rimane all'uomo per combattere

il Chaos generato dalla Tyche è la solidarietà, la Philanthropia. L'uomo menandreo,

che ha ereditato da Euripide l'angoscia della sua solitudine, si abbandona a questo

sentimento filantropico partendo dalla consapevolezza dei suoi limiti in quanto

anthropos. L'unico aspetto positivo della sua condizione risiede nel poter offrire la

sua solidarietà nella disillusione. La Philanthropia riscatta l'uomo perché consiste in

un atto morale che lo nobilita (da ciò scaturisce anche la riabilitazione etica di

personaggi appartenenti a ceti sociali infimi come i servi o le prostitute); è un

sentimento di generosità verso chi ne è degno ma sempre di un individuo disilluso e

solo che ha saputo porsi al di sopra dei rovesci della sorte. La Philanthropia è,

dunque, un patto di solidarietà tra simili.

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