Croce giunge
segnalando le differenze essenziali tra
percezione e intuizione: mentre per la
prima è decisivo il riferimento alla realtà,
individuata dall’uso di ben precise
coordinate spazio-temporali, la seconda
non si avvale della distinzione tra
realtà e irrealtà, costruendo invece uno
schema delle cose in cui si mescolano
gli elementi percettivi e la capacità
soggettiva di comprenderli come
un tutto. Questo modo creativo di
pensare la realtà è intuitivo in quanto
è autoespressivo: è ciò che rende
i bambini incapaci di distinguere
verità e finzione, ma anche ciò che
rende l’artista capace di vedere e
di far vedere diversamente le cose
che tutti hanno davanti agli occhi.
Intuizione ed espressione finiscono così
per identificarsi, sotto il segno della
comprensione artistica della realtà.
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