“Si può trovare una analogia tra questo rotolo e le opere di Wagner nell’uso di temi ricorrenti o di motivi con varia combinazione, importanza e prolungamento. In pittura il pennello (più inchiostro e colore) stimola i sensi per mezzo di intensità ed estensione proprio come fanno le note in musica. Sia il compositore che l’artista creano la loro opera tramite mezzi convenzionali: variano, ripetono (anche se non in modo esattamente identico) e producono contrasti tra questi temi. A volte il silenzio è il mezzo più efficace in musica e così anche nei paesaggi di Sesshu i grandi spazi vuoti sono essenziali e ricchi di senso. Come l’amante della musica trova continuamente insospettata bellezza e finezza in una sinfonia che ben conosce, così colui che ripetutamente guarda questo rotolo ogni volta prova nuovo e fresco piacere alla vista, e trova piccole delizie che sembrano nascoste dall’artista per ricompensare direttamente uno studio simpatetico.” John Carter Covell Under the seal of Sesshu, cit., pag. 69.

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