"Proust ci conduce attraverso il labirinto delle relazioni ed ambizioni sociali seguendo il filo della capacità d'amore dell'uomo, che viene presentata nella passione perversa di Monsieur de Charlus per Morel, nella disastrosa fedeltà dell'ebreo Swann alla sua cortigiana e nella disperata gelosia dell'autore per Albertine, la personificazione del vizio nel romanzo. Egli non nasconde di considerare i nuovi venuti, gli abitanti di Sodome et Gomorrhe, non solo più umani, ma addirittura più normali" (pag.114)
(...)
"Descrive con abbondanza di particolari come la società, costantemente alla ricerca del bizzarro, dell'esotico, del pericoloso, finalmente identifichi il mostruoso col raffinato e si prepari ad ammettere mostruosità, reali o immaginarie...." (pag.115)
Hannah Arendt "Le origini del totalitarismo", Edizioni di Comunità, Torino, 1999
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