Uno dei concetti filosofico-antropologici più importanti introdotti da Georges Bataille la nozione di dépense, ispiratogli dalla lettura del Saggio sul dono dell'antropologo Marcel Mauss. Semplificando il discorso, la dépense - parola intraducibile in italiano, ma che può avere comunque un corrispettivo in "dispendio" - rappresenta secondo Bataille lo "spreco sacro": ossia, le offerte votive che le antiche civiltà consacravano agli dei - senza consumarle - a fini propiziatori.
La prima volta che appare il suo saggio “la nozione di depense” è nel gennaio del 1933, Bataille pone l’accento sul ruolo delle spese improduttive (il lusso, le guerre, i giochi, ecc). A proposito del potlatch, egli mostra ispirandosi a Mauss, che esso assume più forme: dapprima il dono impegna chi lo riceve (che deve restituire). Bataille individua una contraddizione in Mauss, quest’ultimo scriveva che l’ideale sarebbe donare un potlatch senza che esso venisse restituito, ma un tale ideale corrispondeva all’acquisizione completa di un potere sugli uomini, mentre per Bataille l’ideale del potlatch senza ritorno si sarebbe dovuto identificare con quello di una libertà senza limiti, legata al mondo dell’interesse e quindi alla sovranità.
Nel “la parte maledetta” (preceduto dalla nozione di Depense) la riflessione parte dalla constatazione che la natura è un eccesso di energia che la crescita non riesce a canalizzare, cosi la natura è condannata al lusso in cui si traduce tramite la morte, la maleducazione e la riproduzione.
Secondo Bataille, l'uomo dispone di un'energia eccedente alla sua crescita ontogenetica. Questa «parte maledetta» deve essere scaricata attraverso la nutrizione, la riproduzione, la morte. È possibile organizzare delle feste e dei baccanali, durante i quali si ha il dispendio (dépense) della parte maledetta. In questo frangente l'individuo acquista sovranità sul processo catartico. Viceversa, nei cataclismi civili e nelle guerre, l'uomo si trasforma in soggetto passivo ed il dispendio acquista sovranità su di lui, essendo regolato da processi ordinati estrinsecamente per regolare la catarsi del sistema sociale.
Tutta l’analisi di Bataille prende posto in un sistema che oppone l’ordine delle cose, nel quale si inscrivono le preoccupazioni dell’interesse e dell’economia classica e il mondo dell’intimità, che gli uomini si sforzano di ritrovare tramite la spesa improduttiva.
Le pagine sul potlatch riprendono quelle sulla nozione di depense ma sottolineano ciò che rappresenta la contraddizione e l’ambiguità.
La ricerca di una posizione nella gerarchia profana il sacro, pretende di utilizzare l’inutilizzabile. Tale ricerca è illusoria e Bataille ne denuncia le illusioni.
Bataille porta sulla sua società uno sguardo ironico, il lusso meschino dei ricchi è una contraffazione.
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