Il film esce ed è visto da diverse persone per 4 settimane consecutive, a sala piena. I giornali di Roma gli dedicano lo spazio che di solito si riserva al Padrino o a Lo Squalo. Paese Sera parla di Griffith, Ejzenstejn, Rossellini e Godard. Cosulich scrive: «Si dice spesso, al sopraggiungere di un film memoriale, che esso ha la stessa importanza avuta a suo tempo da "La corazzata Potemkin", o dal "Calidari", o da "La nascita di una Nazione", o da "Roma città aperta" o da "Fino all’ultimo respiro". Di fronte a Anna questi paragoni non tengono. Si potrebbe, al più, confrontarlo con L’arrivo del treno alla Ciotat dei fratelli Lumiérè, cioè con l’atto di nascita del cinema.»

Nessun commento: