Ne viene fuori che l’opera dello scrittore francese non è un manifesto del libertinaggio le cui ragioni stanno nell’analisi, nella promozione e nella diffusione di una sessualità svincolata dalle pastoie della morale e del vivere cortese. Essa rappresenta invece un disegno più esteso che, ponendo il desiderio in relazione con la verità, discute di legge, di Dio, dell’uomo e delle sue convivenze. Quello di Sade appare dunque come un tentativo feroce di definire fratture tramite una leggibile e piuttosto coerente proposta in cui a partire dal detto letterario, prima ancora che da altre azioni concrete, si cerca di dar vita a uno sguardo di ordine filosofico desideroso di posizionarsi finanche sul pianale spinoso dell’etica: la pratica della scrittura, in questo processo, acquisisce un valore decisivo in quanto atto che lo caratterizza a fondamento.
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