Materia programmabile

Stanpa 4d la trasformazione di un oggetto dipende dall'azione collettiva di questi blocchi da costruzione. Progettando oggetti in modo lineare o logico

Obdi dov lo stesso piano fisso  che si chiamerà  di immobilità o di movimento assoluto si trova percorso da elementi informali di velocità relativa che entrano in questo o in quel concatenamento individuato secondo i loro gradi di velocità o di lentezza  . Piano di consistenza popolato di una materia anonima particelle infinite di una materia impalpabile  che entrano in connessioi variabili.

Vuoti e iati elemnti del piano e fallimenti

Analogia

costruzione di un nesso di similitudine che la mente può costruire tra cose, situazioni e processi che sono differenti, determinando così un’estensione probabile della conoscenza. Il ruolo di entrambe le accezioni nella speculazione filosofica è in funzione dell’intenzione di cogliere nell’a. rispettivamente una relazione di proporzionalità o una connotazione di probabilità.

Unico stesso piano di consisteza o di composizione secobdo gradi di velocota. Piano di immanenza univocita di composizione su cui tutto è dato su cui danzano elementi materiali non formati che si distinguono solo per la velocità e che entrano in questo o in quel concatenamento individuale secondo le loro connessioni i loro rapporti di movimenti. Piano fisso della vita dove tutto si muove ritarda o si precipita.

Sistemi complessi autocatalitici per Deleuze: la velocità e la lentezza il movimento e il riposo il ritardo e la rapidità si subordinerrano non solanto le forme di struttura ma anche i tipi di sviluppo

No logica si criterio

Composizione consistenza cso

dinamica struttura-modello per la formazione di sostanziali specie e individui della natura
Per Oresme in modo analogo con la musica, mediante un limitato numero di parametri e proporzioni, chiunque potrebbe produrre delle strutture molto complesse, di infinita mutabilità e mai ripetitive
Nel lineare e, al contempo, progressistico mondo di Oresme ogni cosa ogni volta è unica e nuova e perciò allo stesso modo lo è la conoscenza umana.
« La creazione di Dio è più simile a quella di un uomo che costruisca un orologio e gli permetta di funzionare continuando il suo movimento autonomamente » (Nicola Oresme)
La percezione non è mai una "fotografia" di ciò che ci circonda, bensì una complessa costruzione senza alcuna assoluta evidenza.
«Con un incremento del numero di giudizi inconsci della percezione (intensità del significato) aumenta la probabilità di falsi giudizi e in questo modo la probabilità di errori percettivi». La seconda regola recita: «Quanto più il numero dei giudizi inconsci della percezione vanno oltre un certo limite, tanto più improbabile è un errore fondamentale di percezione perché esso non inficia la maggioranza di giudizi inconsci».
Con la sua moderna "teoria della cognizione", Oresme dimostrò che non esistono al di fuori della coscienza umana categorie, termini, qualità e quantità. Per esempio, Oresme svelò le cosiddette "qualità primarie" come misura, posizione, forma, moto, riposo, ecc. (trattate dagli scienziati del XVII secolo, Galilei, John Locke etc.) e sostenne che esse non erano presenti in modo "oggettivo" nel mondo esterno, bensì dovevano essere considerate come delle complesse costruzioni cognitive della psiche formulate nelle condizioni individuali del corpo e dell'anima dell'uomo. Poiché la realtà è solo in un momento privo d'estensione (instantia), Oresme argomentò che nessuna azione può esistere eccetto che a livello della coscienza. Ciò significa che l'azione è un risultato della percezione e della memoria, nel senso dell'attiva composizione del "prima" e del "dopo". Questa ingegnosa teoria si rende plausibile nel campo del suono. Oresme scrisse: «Se una creatura esistesse senza memoria, non potrebbe mai sentire un suono...». Il suono, dunque, è un costrutto umano e niente altro. Oresme risolse il problema del dualismo mondo fisico/mondo psichico ricorrendo allo schema tripartito species - materia - qualitas sensibilis (in termini moderni: informazione - mezzo - significato). La species (l'informazione) trasportabile come un'onda sonora, muta il mezzo che attraversa (legno, aria, acqua, sistema nervoso, etc.) e il sensus interior da essa trae per mezzo di conclusioni inconsce un significato soggettivo.
struttura: -presenta il carattere di un sistema, in quanto una qualsiasi modificazione di uno degli elementi che la compongono comporta la modificazione di tutti gli altri; -appartiene a un gruppo di trasformazioni ognuna delle quali corrisponde a un modello della stessa famiglia, in modo che l'insieme di tali trasformazioni costituisca un gruppo di modelli; -le proprietà indicate consentono di prevedere come reagirà il modello nel caso della modificazione di uno dei suoi elementi; -il modello deve essere costruito in modo tale da spiegare il funzionamento dei fatti osservati.

Berio
Parlare della musica degli altri è parlare di se stesso
Mettere.le.mabi sulla.musica degli altri è  mettere le mani su se stesso

Chisciotte rappresenta la crisi del Rinascimento e l'inizio del barocco




Clavilegno

Il cavallo chiamato Clavilegno, fatto di legno, che Cervantes presenta nel capitolo quaranta della seconda parte del Don Chisciotte, compariva antecedentemente in un racconto delleMille e una notte.

Gran Bretagna

Mentre in Spagna il Don Chisciotte venne quasi dimenticato fino al XVIII secolo, in Gran Bretagna venne pubblicato con successo nel 1612 la prima parte, nel 1620 la seconda e venne sempre considerata una opera fondamentale del pensiero umano.

Filosofia

Lo stile di Cervantes nel Don Chisciotte, basato sull’ironia e il paradosso, si trasformerà in seguito nel modo di ragionare in filosofia.

Spinoza

Il filosofo Spinoza fu un lettore instancabile del Chisciotte, dove ci vide il fondamento della ragione e del pensiero individualistico.

Goethe

Goethe scrisse sul Chisciotte: “Devo pensarci molto per trovare qualcosa che noi tedeschi, avremmo potuto fare meglio”.

Marx

Carlo Marx imparò apposta lo spagnolo per leggere il Don Chisciotte in lingua originale.

Flaubert

Lo scrittore francese Flaubert scrisse: “Dio, come ti senti piccolo dopo aver letto il Don Chisciotte!”.

Flaubert 2

“A proposito del romanzo di Flaubert Madame Bovary, non ci limiteremo a constatare che la signora è follemente immersa nei labirinti romantici non meno del nostro smilzo hidalgo…” (Vladimir Nabokov, Lezioni sul Don Chisciotte)

Gogol

“Quando arriveremo alle Anime Morte di Gogol, ci sarà facile discernere nella sua struttura pseudo-picaresca e nella bizzarra quest intrapresa dal suo eroe, un’eco distorta ed una parodia quasi morbosa delle avventure di Don Chisciotte”. (Vladimir Nabokov, Lezioni sul Don Chisciotte)

Anna Karenina

“… leggendo Anna Karenina di Tolstoj riconosceremo il profilo dell’onesto cavaliere in uno dei protagonisti, Levin”. (Vladimir Nabokov, Lezioni sul Don Chisciotte)


Unamuno

“L’assolutamente individuale è l’assolutamente universale” (Miguel de Unamuno, Vita di Don Chisciotte e Sancho)

Numeri

Esistono più di cinquecento composizioni musicali sul Don Chisciotte, circa duecento film e un numero incalcolabile di disegni, stampe, quadri e sculture.

Spanglish

Così inizia il Don Quijote in spanglish (nella versione di Ilán Stavano):

“In un placete de La Mancha of which nombre no quiero remembrearme, vivía, not so long ago, uno de esos gentlemen who always tienen una lanza in the rack, una buckler antigua, a skinny caballo y un grayhound para el chase. A cazuela with más beef than mutón, carne choppeada para la dinner, un omelet pa’ los Sábados, lentil pa’ los Viernes, y algún pigeon como delicacy especial pa’ los Domingos, consumían tres cuarers de su income”.

Spettatori e interventisti

“C’è una scena grandiosa di un libro formidabile, che è il Don Chisciotte, in cui Don Chisciotte si scaglia contro un teatrino delle marionette. C’è un teatrino delle marionette dove ci sono i buoni e i cattivi. Don Chiosciotte parte dal pubblico, interrompe quella scena e distrugge tutti i nemici, tutti i cattivi della scena. Don Chisciotte è incapace di distinguere tra realtà e finzione. Noi siamo dei Don Chisciotte all’incontrario, incapaci di distinguere tra valori, tra realtà e finzione: rimaniamo spettatori. Il contrario di Don Chisciotte, che invece è un interventista, e non si lascia sfuggire occasione per intervenire”. (Erri De Luca)

Dostoievski

“In tutto il mondo non c’è nulla di più profondo, e di più forte di Don Chisciotte. E’ per il momento l’ultima e più elevata parola del pensiero umano, la più amara ironia che l’uomo potesse mai esprimere. Se la terra cessasse di esistere e là – dove che sia – domandassero agli uomini: Avete voi capita la vostra vita sulla terra? Che cosa ne avete dedotto?, l’uomo potrebbe in silenzio porgere il Don Chisciotte”. (F. Dostoievski, Diario di uno scrittore)

Spaziare oltre gli orizzonti in cui la soggettività ci costringe

Pensiero generarsi in se stesso e andare oltre ciò che lo rende possibile

La vita anoganica nella sua violenza, rendere palpabile la necessità che costringe un corpo a diventare organismo e poi  prendere la parola

Borghesi molecolari che divengono impercettibili molarmente operai

Lo stregone defilaro anomalo agendo sull' invisibile crea, modifica il visibile

L'essere è potenza, e questa in qualunque grado di sviluppo si trovi, esprime una certa perfezione

Solidificazione dei flussi e reattività.  Gierra contro

Cob l'uomo che vuole perire che vuole essere superato. Nell'accogliere il nulla, il disordine delle apparenze e il negativo di tutto, attivando le forze mutilate che abitano e costituiscono l'uomo .

Morte dell' uomo di Focault

Apparizione dell'uomo a tracciare la soglia della modernità.  Prima non era possibile la strana statura di un essere la cui natura sarebbe di conoscere la natura, e se stesso quindi in quanto essere naturale . Quindi chiedersi se veramente l'uomo esiste

Rizomatica: mai fare il punto . Seguire la linea

Uomo perno rappresentazione e causa prima ogni conoscenza.
Ligiaggio trasparenza che sorge all' intersezione fra l'essere e la rappresentazione
Volto permea ogni discorso garantendo unità e coerenza al rapporto fra essere e rappresentazione
Regista invisibile non tematozzabile in quanto tale è ovunque indirettamente come assenza o posto vuoto.

Posare lo sguardo sulla fonte del proprio enigma senza dissolversi e rendersi irriconoscibile

Pensiero dell' immanenza

È un mondo di relazioni dove nulla è semplice
Non cé nulla sulla terra, una sola parola, una sola pagina  che lo sia, poiché tutte postulano l'universo,  il cui attributo più noto è la complessità . Le forme stabili sono l'effetto di forze e sommovimenti più profondi che minacciano sempre di trascinarle via.

Mondo compiuto e illimitato
Elementi che si implicano reciprocamente assicurandone il divenire

Vivere anche un solo attimo è qualcosa di estremamente pericoloso

Nella vita sospesa al filo degli eventi, il singolo non fa più riferimento a una significazione assoluta (Dio) o ai valori di una morale prescrittiva. È la scoperta della gioia tremenda del divenire contro il peso della necessità imposta dalla storia.

Tutto ciò che accade non è solo voluto o subito dal singolo, ma è anche amato, perché l'evento contamina la vita e la muta radicalmente. Nietzsche chiamerà questo amore ‟amor fati”. E così anche Deleuze. Ecco, è questo il modo in cui il filosofo francese affronta gli aspetti laceranti e dolorosi della vita, quindi anche la psicosi. L'etica diventa così la cura che aiuta il singolo a essere conforme a ciò a cui l'evento lo ha preparato a essere. Non dunque rassegnarsi a ciò che accade, dice Deleuze, ma resistere attivamente ai rapporti di forza in cui l'evento ci inserisce.

‟Il divenire designa qualcosa di nuovo - risponde Deleuze - e indica la resistenza al presente”.

‟Il maggio 68 è stato l'irruzione di un divenire allo stato puro” afferma. Questo evento ha prodotto ‟il divenire-rivoluzionario della gente” dice Deleuze in una intervista a Toni Negri pubblicata su ‟Futur Antérieur” nel 1990.

La chiusura dell'orizzonte politico non genera però una filosofia della sconfitta, ma al contrario un raffinamento dell'analisi. E una macchina di guerriglia permanente contro l'Edipo dilagante, un'etica della resistenza contro l'autoritarismo delle società di controllo capitalistiche.

La chiusura dell'orizzonte politico non genera però una filosofia della sconfitta, ma al contrario un raffinamento dell'analisi. E una macchina di guerriglia permanente contro l'Edipo dilagante, un'etica della resistenza contro l'autoritarismo delle società di controllo capitalistiche. si trova nel movimento stesso della vita. E costruisce l'evento.

quello che ci interessa di più in Marx è l'analisi del capitalismo come sistema immanente che non smette di superare i propri limiti e di ritrovarli su una scala più grande. Perché il limite è il Capitale stesso

È l'Antiedipo la rottura con la quale ‟l'inconscio non delira più su papà e mamma, ma delira sulle razze, le tribù, i continenti, la storia e la geografia, sempre un campo sociale”.

Siamo morti come autori, ma risorgiamo come attori dell'evento. Non è la promessa di una vita eterna, ma è il presente di un'etica comune. Che in Deleuze si fonda su una antropologia politica diversa da quella dominante. Diciamo allora che per lui la vita non implica né la mancanza (come nella psicoanalisi o nel consumo ordinario delle merci e del lavoro) né l'alterità (come nella filosofia o la teologia). È ‟potenza e beatitudine completa”, si legge nell'ultimo breve testo, pubblicato nel 1995: L'immanence: une vie... La vita non solo persevera nel suo essere, ma desidera perseverare in esso. Questa vita ‟non manca di niente”, scrive Deleuze, è una potenza realizzata nell'immanenza del desiderio nel movimento della vita.

Quando la vita viene presa in ostaggio da macchine che incanalano la coscienza, il linguaggio e i rapporti sociali nell'ordine rigoroso della servitù e dell'assoggettamento, il vero obiettivo di un serio progetto etico-politico diventa quello di creare una linea di fuga dalle macchine di cattura (semiotiche, politiche e salariali) capitalistiche e dal principio di autorità che insegna che è meglio avere un padre o una madre in paradiso piuttosto che morire in terra soli e umiliati da precari.

Esiste un'alternativa? Senz'altro no. La macchina trionfante dell'Edipo è stata azionata da tempo e gli viene offerta in cambio la sopravvivenza quotidiana e un pensiero di morte che impone alle donne e agli uomini una vita improntata ai principi ‟naturali”: con una legge disumana sulla fecondazione assistita, la minaccia costante contro quella dell'aborto e la stella polare della famiglia a suggellare l'ordine immutabile del desiderio e della sessualità. Perché Dio-Patria-Famiglia è vivo e lotta insieme a loro: contro i nostri corpi.
ogni evento - ha l'effetto di spersonalizzare e di proiettare le singolarità sul piano del divenire.
dove si produce il senso? Non più negli atti linguistici, né nelle cavità segrete della coscienza, ma nel movimento della vita.
quella metafisica dualistica che considera il senso come l'interfaccia tra le proposizione e le cose, la cerniera tra il finito e l'infinito, tra la coscienza e il mondo.
Deleuze non sostiene che il senso è il prodotto casuale degli avvenimenti, ma è il caso stesso a essere produttore del senso. postrutturalismo. mimetismo biologico
trattare la scrittura come un flusso, non come un codice

Criterio

In filosofia, con riferimento al problema gnoseologico della verità, strumento logico, canone razionale, che permette di distinguere la rappresentazione soggettiva coincidente con la realtà oggettiva da quella con essa non coincidente.
“In tutto il mondo non c’è nulla di più profondo, e di più forte di Don Chisciotte. E’ per il momento l’ultima e più elevata parola del pensiero umano, la più amara ironia che l’uomo potesse mai esprimere. Se la terra cessasse di esistere e là – dove che sia – domandassero agli uomini: Avete voi capita la vostra vita sulla terra? Che cosa ne avete dedotto?, l’uomo potrebbe in silenzio porgere il Don Chisciotte”. (F. Dostoievski, Diario di uno scrittore)

Gli elementi della muta sono soltanto manichini immaginari, i caratteri della muta sono soltanto entità simboliche, conta solo il bordo, l'anomalo. Per me questa balena bianca è la muraglia, vicinissima a me , il muro bianco, a volte credo che al di la non ci sia niente, ma tanto peggio ( Lucio Fontana)  (paura fobia)

L'estrema dimensione in funzione della quale si possono calcolare le altre

Anomalo anormale

poesia di un pazzo che affronta la prosa del mondo; della fantasia che provoca sfrontatamente la realtà; della diversità che sfida a oltranza i cosiddetti 'normali'
è più in grado di lui di riconoscere la follia della sua impresa. Ma non lo ostacola più di tanto, perché sa che esistono dei confini all’azione individuale che non si possono limitare o contenere senza ricadere nella stessa follia all’incontrario.
Il curato e il barbiere incarnano il “buon senso” umano, che non si lancia in grandi avventure né in approfonditi studi, ma che riescono a godere del massimo che offre la vita: una tranquilla esistenza contornata da impegni di piccolo taglio
Sancio sembra essere molto simile a quelle moltitudini che si affannano da millenni sulla faccia della terra e che sono sostanzialmente in grado di raggiungere scopi miserabili non perché gli difetta il realismo sui mezzi, ma perché sono totalmente incapaci di definire un buon fine raggiungibile.
Solo un uomo molto razionale poteva giungere alla sua forma peculiare di pazzia selettiva
Don Chisciotte, allora, come si dice con troppa disinvoltura, incarna l’uomo moderno nel senso che costui seguirebbe delle regole a prescindere dal loro senso, cioè dal fatto che da tali regole ne seguano giuste decisioni e credenze vere: egli segue la sua strada non senza motivo, ma senza ragione, in questo senso, sì, senza giustificazione. L’aver isolato un nucleo di regole non implica assenza di senno, ma il fatto che queste regole siano malformulate mostra una caratteristica importante della nostra evoluzione storico-culturale che ha scisso la norma dalla realtà, determinando, così, il rischio di avere strutture psico-sociali totalmente aberranti. In fondo, i nazisti non sono molto diversi, nell’astratto, da Don Chisciotte, perché essi non possono essere definiti “pazzi” in senso clinico, ma aberranti da un punto di vista morale ed epistemico: anche loro credevano che le “razze inferiori” non fossero propriamente “insiemi di uomini” (follia epistemica) e, per questo, si sentivano giustificati ad agire in modi disumani (follia morale).
segreti esistono anche in Spagna? Sicuramente, ma non sono un tratto distintivo della cultura iberica come lo sono da noi, dove c’è sempre un “grande segreto” che muove la storia, i suoi protagonisti e non pochi avvenimenti

Potenza di muta che solleva e fa vacillare l'io
Sprofondarsi nel nulla apre a un oblio sereno, ma essere cosciente della sua esistenzae sapere tuttavia che non si è più un essere definito distinto dagli altri esseri.
Sente il suo Io vacillare e conosce una paura più grande di quella dell' annientamento : dei Carter, dalla forma contemporaneamente umana e non umana ,vertebrata e invertebrata ,animale e vegetale ,donata e privata di coscienza e anche i Carter che non hanno niente in comune con la vita terrestre , su sfondi di pianeti , di galassie e di sistemi appartenenti ad altri continua cosmici.

l'antitesi della solidarietà sociale. Da una parte la rappresentazione di un gruppo, dall'altra, con lo stato di anomia, il suo disintegrarsi
La dissonanza cognitiva è un concetto introdotto da Leon Festinger nel 1957 in psicologia sociale, e ripreso successivamente in ambito clinico da Milton Erickson, per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano a contrastare funzionalmente tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all’ambiente con cui l’individuo si trova ad interagire (dissonanza per costumi culturali). Un individuo che attiva due idee o comportamenti che sono tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti. Questa incoerenza produce appunto una dissonanza cognitiva, che l'individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico (ad esempio riduzione dell'autostima) che essa comporta; questo può portare all'attivazione di vari processi elaborativi, che permettono di compensare la dissonanza (e ripristinare l'autostima). Un'applicazione esemplificativa di tali processi si può avere, ad esempio, quando un soggetto disprezza esplicitamente i ladri, ma compra un oggetto a un prezzo troppo basso per non intuire che sia di provenienza illecita. Secondo Festinger, per ridurre questa contraddizione lo stesso individuo potrà o smettere di disprezzare i ladri (modificando quindi l'atteggiamento), o non acquistare l'oggetto proposto (modificando quindi il comportamento). Generalizzando, la dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi: producendo un cambiamento nell'ambiente; modificando il proprio comportamento; modificando il proprio mondo cognitivo (ovvero il sistema delle proprie rappresentazioni cognitive e delle loro relazioni funzionali interne
teoria e una prassi fondate sulla considerazione esclusiva o preminente dell’aspetto formale dell’opera, intesa come un insieme organico di elementi che derivano il loro valore funzionale dai rapporti che intercorrono all’interno dell’opera stessa tra ognuno di essi e tutti gli altri.
riconoscimento di una funzione globale dei vari organi, per cui essi sono definibili non in sé, separatamente, ma nella loro globalità e nelle loro relazioni reciproche
riconoscere l’esistenza di gerarchie non accidentali nei fenomeni
il ruolo del tutto rispetto alle parti, il ruolo del sistema, delle modalità generali di genesi e organizzazione rispetto ai singoli avvenimenti e fenomeni atomici.


oggetto di studio costituisce una struttura, costituisce cioè un insieme organico e globale i cui elementi non hanno valore funzionale autonomo ma lo assumono nelle relazioni oppositive e distintive di ciascun elemento rispetto a tutti gli altri dell’insieme.


appartenere a una comune area culturale antistoricista, antiumanistica e antiesistenzialista che sostituiva al primato della storia, dell'uomo, della soggettività della coscienza e dell'individuo quello della struttura: invece di comprendere i fenomeni sociali e culturali dall'interno, ricostruendo il loro farsi storico attraverso l'azione consapevole e potenzialmente libera degli individui, gli strutturalisti preferivano trattare il mondo umano come un qualsiasi altro campo di ricerca indagato dalle scienze naturali e scoprire dall'esterno quali relazioni sistematiche e costanti (o strutture) intercorressero tra i fenomeni socio-culturali e dunque entro quali limiti, spesso inconsci, fosse costretta l'azione degli individui.
Lo strutturalismo rifiuta il concetto di libertà e scelta umana e si concentra invece sul modo in cui l'esperienza e il comportamento umano sono determinati da varie strutture.

Pensare libero è grande
Pensare retto ancora di più

L’analogia di proporzionalità propria o intrinseca. Anche questo secondo tipo di analogia, viene solitamente illustrata partendo da un esempio classico che consiste nel paragonare la vista con l’intelligenza. Noi utilizziamo spesso l’idea della “visione” sia in riferimento alla “vista dell’occhio” che al “capire della mente”. Così diciamo per esempio: «La luce della verità illumina la mente», «capire a prima vista», «una visione filosofica della realtà». Abbiamo, in questi esempi, un termine che esprime un’azione (vedere) che attribuiamo a due soggetti diversi (l’occhio e la mente). In questo tipo di analogia la somiglianza viene stabilita non più tra i significati dello stesso predicato attribuiti ai diversi soggetti, ma tra le “relazioni”, o “rapporti” che intercorrono tra il predicato e i soggetti. Questa somiglianza di relazioni, o di rapporti si può esprimere con una formula che ricorda quella di una proporzione matematica: «Il “vedere” sta all’“occhio” come il “capire” sta alla “mente”». Tuttavia, mentre in matematica, quando scriviamo una proporzione, stabiliamo che i due rapporti sono “uguali” (2:3 = 4:6), nel caso dell’analogia di proporzionalità affermiamo che i due rapporti soggetto-predicato non sono uguali ma “somiglianti” (cfr. De Veritate, q. 2, a. 11 c). Va sottolineato, poi, che l’azione che viene attribuita ai soggetti è realmente connessa con ciascuno di essi. La capacità di vedere è intrinseca all’occhio e la capacità di capire è intrinseca alla mente: per l’uno e per l’altra si tratta di una capacità naturale, di una facoltà propria, quindi posseduta realmente. Per questo si parla di analogia di proporzionalità “propria” o “intrinseca”. Notiamo che in questo tipo di analogia non si danno né un primo analogato, né degli analogati inferiori: abbiamo invece un rapporto soggetto-qualità che si verifica propriamente per un soggetto (l’occhio nel caso della visione) e in modo “simile” per l’altro soggetto (la mente). Il vedere conviene propriamente all’occhio, non alla mente. Si può dire, allora, che ciò che tiene, in certo modo, il posto di un primo analogato non è un soggetto a cui si attribuisce propriamente il predicato, ma una relazione tra un soggetto (l’occhio) e un predicato (capace di vedere).

Mappe influenzate meccanismi gestione processi vitali

mediocrità gloria compiacimento

L'impotenza dell'  oppresso che svolge un ruolo attivo nel sistema di oppressione. Operai sfruttati del primo mondo partecipano attivamente allo sfruttamento del terzo mondo, all' armamento delle dittature, all' inquinamento dell' atmosfera.

Centro di potere molecolare su tessuto micrologico diffuso disperso demoltiplicato miniaturizzato in perpetuo spostamento per segmentazioni sottili  operando nel particolare e nel particolare dei particoari6

l'arte non sono le cose che si fanno ma i pensieri che ce le fanno fare
abbattere i confini fra arte e vita
usare la vita dentro l'arte
sacralità dell'arte

dire diversamente le cose
dire delle cose diverse

Social network

Cultura diffusione conoscenze per imitazione

social network controllo molecolare delle linee di fuga "deleuziane"
cinematografia fantascienza e ricerca
spazio-tempo indissolubile soggetto azione non sfondo

I  centri di potere sono definiti da ciò che sfugge  al loro controllo o dallo loro impotenza, molto più che dalla loro zona di potenza

Rappresentazione e sé

Fare sempre ciò che ti dicono non sempre conduce al successo nella vita. Jiro

Qualità originalità equilibrio

Stato e valore

Omeostasi ovvero regolazione dei processi vitali

Rilassamento tensione
Energia spossatezza
Leggerezza pesantezza
Piacere dolore
Libero flusso resistenza
Entusiasmo scoraggiamento

Realtà composita frammentaria del corpo
Integrazione nel concetto di soma della psyche sangue respiro visceri o mente anima. E della vitalità  forza motrice inpulsi emozioni del thymos e phren.

Ricorsivitá: oggetto mappa sé medesimo perché il cervello è accoppiato al corpo, le mappe influenzano il corpo.

Uditivo sul visivo

Segmentazione ed irrigidimento

Trasformazione del mondo in città

Tendenza legame logico immagini mentali, filo

Uomo in costante movimento procura mutevolezza delle sue mappe neuronali

La società è un organismo?

interazione (contesto azione)- mappe neuronali - immagini - manipolazione razionale - controllo sul movimento organizzato

Vertigine interiore

particelle molecole batteri vermi insetti mammiferi

Per provare una profonda compassione è  necessario conoscere profondamente la natura umana

 positivo negativo rapporto uno a dieci, Tolstoj
Semplicità e armonia

Sentimenti rappresentazione parametri di valore

Sentimenti stati del corpo
Stati del corpo sentimenti

Motivazione curiosità

la parte meccanica dell'umanità

Movimento e rigidità cellulare (neuroni)

ogni angolo del creato rispecchia la divinità
l'uomo è il suo piano mentale
la sua autocoscienza è l'obbiettivo della sua vita
ammirare le vite degli altri , assaporarle, scrutare il cielo
le parole sacre contengono una vibrazione ineffabile , aleggiano il tutto, l'assoluto incontenibile per l'uomo, l'inconoscibile per la mente

ogni civiltà esplora un punto di vista, una possibilità mentale, di intelligenza collettiva, un'espressione dell'assoluto [film fantascienza]

Città celeste tutti in comunione con la divinità

Comprendere infinito come negazione tempo fermo e in movimento.  Il.movimento dovuto povertà forma umana non riesce ad abbracciare infiito se non come negazione. Non riesce a compredere lassoluto con un sol sguardo. Il temp i della città deglibuomini con l tempo della città di Dio di Messien O.

Il tempo umano è il tempo nervoso il mentale l'autobiografico . Fuori il principio

Shoenberg misure asimmetric

Previsione
Timore perdite
Promozione guadagni

Previsione ripetizione induzione e autocontrollo

Esistenza permanenza conservazione

Successo e morte

Viventi veicoli di informazione sul valore omeostatico semplice di interazione

Sistema nervoso rete attorno a un sasso

Calma concentrazione freddezza

dal potere coercitivo al potere della persuasione

Aristotele la forma l'anima di tutte le entità viventi