Nessuno dei due membri è responsabile del proprio comportamento, il tutto è circolare (teoria della circolarità reciproca) e non viene ricercata una causa e un effetto. Inoltre la scuola di Palo Alto sviluppò negli anni 70’ il modello MRI (Mental Research Institute) di terapia breve, in massimo 10 sedute, detto anche approccio strategico-sistemico. Era basato su una visione di causalità circolare, il sintomo e la sua persistenza erano considerati all’interno di un contesto relazionale in cui i “tentativi di soluzione” diventavano il problema e l’obiettivo era quello di rompere i pattern rigidi ripetitivi, cui il sintomo era connesso, così che emergessero nuovi pattern più funzionali. Si basava su aspetti pragmatici e comportamentali, sull’azione più che sul pensiero, si usavano fra le tecniche e le strategie la prescrizione del sintomo, il paradosso, la riformulazione o ridefinizione (reframing), ovvero la prescrizione di comportamenti per cambiare altri comportamenti indesiderati e la teoria della “scatola nera” suggellava questa distinzione tra pensiero e azione (comportamento), perché con essa un osservatore poteva vedere solo comportamenti e pattern comportamentali, non ciò che avveniva nella testa delle persone
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