Secondo il non-dualismo la realtà non è né fisica né prettamente mentale, ma piuttosto consiste in un ineffabile ed indescrivibile stato di realizzazione superiore. Infatti non è possibile esperire e descrivere la non-dualità in maniera oggettiva (perché sarebbe in sé un atto dualistico di relazione soggetto-oggetto o osservatore-osservato); è possibile però cercare uno stato soggettivo di consapevolezza non-dualistica, mediante percorsi filosofici, religiosi e mistici come ad esempio lo yoga e la meditazione. Le terminologie utilizzate quindi per definire l'essenza della realtà sono le più diverse: "Spirito" (Aurobindo), "Brahman", "Dio", "L'Uno", "Il tutto" (Plotino), "Il Sé" (Ramana Maharshi), "Dao" (Lao Zi), "L'Assoluto" (Schelling).
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