Ma gli assi su cui si muove sono quelli antichi delle rappresentazioni mitologiche: l’alto e il basso, il vuoto e il pieno, il dentro e il fuori, l’ordine e il caos, il creatore e le creature, il padrone e gli schiavi, gli originali e le copie, la nascita e la morte, l’essere e gli enti, la luce e il buio. Tutte polarità sottoposte da Scott a una radicale secolarizzazione e omologazione, in stretta sintonia con i processi di demitologizzazione sempre più diffusi negli anni ‘80, lontani dalle accensioni cosmologiche e dalle epifanie palingenetiche visibilmente presenti nel testo di Dick Do androids dream of electric sheeps? (1968) dal quale è tratto il film.
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