. Mentre l’esterno dei replicanti è abilmente confezionato in base a un ibrido metastorico di modelli, l’interno è problematico: appare come un vuoto attraversato da schegge estranee; un vuoto terrorizzante dove si può solo galleggiare aspettando la morte; un vuoto in cui si sperimenta la manipolazione dell’Altro, e si cerca di costruire - come suggerisce Žižek in Tarrying with the negative (1993) - il proprio “racconto mitico”, che corrisponde al processo di soggettivizzazione, alla formazione di un’individualità singolare, non del tutto piegata alla serie e al controllo dell’Altro.
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