Brevemente, se il martirio «costituisce un atto di solidarietà nei confronti di un gruppo minoritario e debole che viene discriminato» (Ibidem, p. 36), e colpisce, quantomeno nell’Occidente moderno e post-moderno, per la sua natura di azione inutile o persino controproducente, l’atto di eroismo è invece legato ad un calcolo: esso deve «produrre come effetto qualcosa che non potrebbe ottenersi altrimenti» (Ibidem, p. 37), ossia la sopravvivenza o l’affermazione di un valore, ed è questo che giustifica il rischio e persino la morte dell’eroe. Spesso l’eroe è legato alla nuova divinità dell’Europa moderna, la nazione, che parla in vece dell’individuo e ne stabilisce aspirazioni e valori, incarnando il bene supremo per il quale i cittadini devono essere disposti all’atto d’eroismo. Lo Stato-nazione, tuttavia, perde progressivamente terreno, ambisce meno a tutelare e gestire le vite dei propri cittadini, perdendo così «potere di mobilitazione spirituale […]: d’altra parte, nell’epoca dei piccoli eserciti professionali, lo Stato non ha più bisogno di eroi» (Ibidem, p. 40). Bauman rileva come nella società liquido-moderna non ci sia spazio né per i martiri né per gli eroi, poiché essa si oppone al sacrificio di soddisfazioni immediate in vista di finalità che siano remote e non individuali: «in sintesi, la società dei consumi liquido-moderna svilisce gli ideali del “lungo periodo” e della “totalità”» (Ibidem, p. 41). Espulsi martiri ed eroi, le cui gesta desterebbero disagio e incomprensione nella società odierna, resta spazio per le celebrità: contrariamente ai loro “predecessori”, le celebrità non devono il riconoscimento sociale alle proprie gesta, ma esclusivamente alla visibilità di cui godono; anch’essi generano comunità, ossia funzionano da collante per persone differenti, ma si tratta di comunità immaginate e immaginarie, nonché precarie; il culto di una celebrità, infine, non aspira al monopolio. Riguardo alla natura di questi culti moderni delle celebrità, Bauman scrive: «Il genere di rassicurazione che solo un culto di massa può fornire viene offerto in un pacchetto che contiene anche la soddisfazione di sentirsi all’altezza degli standard che la società degli individui definisce per coloro che ne fanno parte», Ibidem, p. 47.
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