La necessità si costruisce sempre è sempre a posteriori

Prodotti dello sviluppo del sapere l isotropia degli spazi e dei tempi simbolici

Può  essere e non può essere
Sesto Empirico

Filosofo artigiano del pensiero

 "retroazione", secondo cui "parte dei dati in uscita sono reintrodotti nel sistema come informazione circa l'uscita stessa" 

Rumore non letale aumenta perormance regolatatrici

Superiorità  è inglobazione

Interdipendenza ricorsiva compensa perturbazioni

Consumo possibilità non minacciose

Origine concetto di informazione alla relazione fra un osservatore e un sistema osservato, o meglio fra l'osservatore che costruisce il sistema e il sistema stesso a sua volta osservatore

Teoremi della limirazione logica Wittgenstein  Russell Godel

Limitazioni matrici costruttive conoscenza

Kanji fiume guida
Tejun prassi

Parole dure come pietre

Cuori virili mente salda e serena

« L'invarianza precede necessariamente la teleonomia. Per essere più espliciti, si tratta dell'idea darwiniana che la comparsa, l'evoluzione e il progressivo affinamento di strutture sempre più fortemente teleonomiche sono dovuti al sopraggiungere di perturbazioni in una struttura già dotata della proprietà di invarianza, e quindi capace di "conservare il caso" e di subordinarne gli effetti al gioco della selezione naturale. »(Jacques MonodIl caso e la necessità, cap. II, 1)

A questo proposito, l’assunto dell’autore è che mentre il volere si colloca in uno spazio che trascende la nostra consapevolezza, si dichiara in ogni nostra singola cellula, la memoria invece interessa la coscienza che abbiamo del nostro passato: «l’auto‐organizzazione incosciente con creazione di complessità a partire dal rumore deve essere considerata come il fenomeno primo nei meccanismi del volere, guidati verso il futuro; mentre la memoria deve essere posta al centro dei fenomeni di coscienza» (p. 172). Di più, la memoria e il volere si complicano vicendevolmente, in una continua interazione che dà vita a ulteriori fenomeni: da un lato la coscienza volontaria, e dall’altro i fenomeni di rivelazione dell’inconscio.  

 il volere si colloca in uno spazio che trascende la nostra consapevolezza

io” sono l’origine di tutte le determinazioni poiché le stesse nozioni di aleatorio e di determinato dipendono dalle “mie” possibilità – come osservatore reale o potenziale – di conoscenza e comprensione del reale. [...] Niente è caso poiché ciò che sembra caso è rumore agli occhi dell’osservatore esterno è integrato in fattori di autorganizzazione e di nuovi significati

fattori aleatori obbedirebbero a una logica particolare e non sarebbero che la risultante di una serie di errori in un sistema ripetitivo, responsabili di un’evoluzione che va in direzione di una sempre maggiore complessità dell’organizzazione.

rumore, inteso come fattore aleatorio, può diventare fonte d’informazione, piuttosto che essere una fonte di disordine: come già aveva evidenziato J. Piaget ne l’Adattamento vitale e psicologia dell’intelligenza, gli organismi sarebbero infatti caratterizzati dalla «proprietà non solo di resistere al rumore in modo efficace, ma anche di utilizzarlo, fino a trasformarlo in fattore di organizzazione!» 

Laddove Monod si era riferito unicamente alla struttura dei cristalli, gli studi di I. Prigogine, M. Eigen e A. Katzir‐Katatchalsky hanno fatto riferimento a sistemi termodinamicamente aperti e così «hanno potuto mettere in luce una nuova classe di strutture naturali ben più ricche di quella dei cristalli» (p. 35), dimostrando che nei sistemi chimico‐fisici lontani dall’organizzazione emergono proprietà auto‐organizzatrici a partire da flussi e fluttuazioni aleatorie.  

 sono le idee di feed‐back, di controllo, di trattamento di informazione quantificata che hanno sottratto al vivente il monopolio dell’organizzazione, inaugurando la possibilità di pensare alle macchine come organizzate anch’esse. 

Contro gli organi artaudiani siamo e rimaniamo un’unità ambigua di soggetto e oggetto, come già insegnava Husserl quando si riferiva a quella natura che fa di noi un Leib e un Körper al contempo.  

effetti è l’Uomo, sistema chiuso, che è scomparso; i sistemi cibernetici aperti, auto‐organizzatori, sono candidati alla sua successione»

Contesto presentazione e attivazione area linguaggio o.funzioni diffuse

Cervello potere infinito in oggetto finito

Rappresentazione e adattamenti

L’intelligenza è la forma più elevata dello sviluppo biologico e quindi anche quella più completa dell’adattamento all’ambiente in quanto le strutture che si sviluppano sono mobili e flessibili ,e permettono di adattarsi alle modifiche ambientali; è il prolungamento di quello biologico.Il processo che permette la comparsa di strutture più complesse e adeguate è quello di Equilibrazione che agisce in duplice direzione ossia da un lato tra organismo e ambiente (adattamento), dall’altro agisce all’interno dell’organismo (organizzazione).

Figure: assimilazione astrazione ricomposizione in codice sistema di regole di elaborazione

Essere come tutto il mondo, riguarda la somiglianza e l’imitazione e si traduce in un anonimato piatto. Divenire come
tutto il mondo invece è un tendere all’impercettibile, e presuppone l’idea di frattura. Si diviene tutto il mondo quando «il
passato di fatto ha cessato di esistere». A quel punto si diviene mondo, impercettibili, come la Pantera rosa, che dipinge su
di sé il mondo., si coglie l’ora del mondo, il divenire, senza più immobilizzarsi in alcun stato, senza più essere catturati da
nulla, impercettibili, clandestini, senza volto. Si tratta di una nozione poetica sulla quale Deleuze scrive alcune delle pagine
più belle di Mille plateaux, per esempio 244, 344.
I termini sono sempre uno dentro l’altro, ma in una certa maniera, alimentano
movimenti diversi.
hecceité. Una stagione, un inverno, un’estate, un’ora, una data hanno
un’individualità perfetta e che non manca di nulla, per quanto non si confondano ad una cosa o un soggetto», che può essere
correlato a quel «e abbiamo forse torto a credere all’esistenza delle cose»
L’infinitamente grande e l’infinitamente
piccolo, pur nella loro differenza, esprimono una distanza analoga dalla misura umana
delle cose. Distanza a cui si può dunque, in una certa misura, attribuire anche una
valenza “spirituale”, benché materiale, proprio in quanto iato dall’umano.
Affermare contemporaneamente sé e la propria impossibilità, così
da spaziare oltre gli orizzonti in cui la soggettività lo costringe.
Affermare contemporaneamente sé e la propria impossibilità, così
da spaziare oltre gli orizzonti in cui la soggettività lo costringe.
33Lo patisce, lo sperimenta, lo vive. E arriva così a padroneggiare
quello che prima bruciava.
Ogni sentimento portato all’estremo è intraducibile, racchiude mondi che non
passano per la parola né impiegano i concetti della ragione, ma affiorano e si rivelano
attraverso posture, grida, combinazione di gesti, danze e maschere.
Provocare uno choc al pensiero, ponendo
l’intero essere di fronte alla propria impossibilità.
di cui da bambini si era tanto ricchi
Lo scopo del teatro della crudeltà non è dunque di occuparsi di vicende umane, di
intrecci psicologici o preoccupazioni morali. Il processo creativo viene spostato
all’indietro, e mira a far emergere la vita anorganica nella sua violenza, rendere
palpabile la necessità che costringe un corpo a diventare organismo e poi a prendere la
parola. in Artaud
Esso è immobilizzato dalla
propria morfologia e anatomia, mentre il corpo senza organi è energetico, suddiviso
per zone di intensità piuttosto che per organi.
La forza
che distrugge l’immagine e la sua copia, il modello e le sue riproduzioni, e ogni
possibilità di subordinazione ad un modello del Vero, del Giusto, del Diritto
“Mai fare il punto, ma seguire la linea
Stendere un piano di consistenza assume così un carattere sperimentale e creativo.
Non si finisce mai di uscire dal piano di organizzazione, c’è sempre il rischio di
capitare in una strato più solido e stretto di quello che si è appena lasciato. Di
riterritorializzarsi.
Non si acquista l’essere in base ad un rapporto con un modello esterno, ma lo si
produce continuamente dall’interno. L’essere è potenza, e questa in qualunque grado
di sviluppo si trovi, esprime una certa perfezione
In ogni caso tra contenuto e espressione non vi è mai«corrispondenza, né
conformità, ma isomorfismo con presupposizione reciproca». La distinzione che
intercorre tra loro è reale, ma non numerica. Conseguentemente ognuno implica per
suo conto molteplicità differenti, che però si riferiscono ad un unico “soggetto”, o
“sostanza”.
Destratificare equivale allora a “finirla con il giudizio” e ripristinare
l’innocenza del divenire, che è affermazione della verità del molteplice
formare materia, a imprigionare delle intensità o a fissare delle singolarità in
sistemi di risonanza e ridondanza, a costituire molecole più o meno grandi sul corpo
della terra, e a far entrare queste molecole in insiemi molari
La critica di Nietzsche riconduce tanto la conoscenza, quanto il soggetto conoscente
e l’oggetto conosciuto a chimere alimentate dall’”ineliminabile bisogno di
conservazione dell’uomo.”
Ma è proprio questa apertura a permettere una riflessione sull’uomo. Ed è l’evento
costituito dall’apparizione dell’uomo a tracciare la soglia della modernità, «prima non
era possibile la strana statura di un essere la cui natura sarebbe di conoscere la natura,
e se stesso quindi in quanto essere naturale»
Focault
E’ solo nella modernità che il pensiero, modificando la propria curvatura, trova i
mezzi per rivolgersi a lui direttamente, mediante l’indagine delle sue condizioni di
possibilità.
Foucault lo analizza ne “le parole e le cose”, rilevando come nell’immagine classica
del pensiero, il linguaggio sorga all’intersezione tra l’essere e la rappresentazione, e
agisca come una trasparenza, attraverso la quale gli esseri si manifestano e le
rappresentazioni si ordinano.13 L’uomo è dunque il perno della rappresentazione e la
causa prima di ogni conoscenza. Il suo volto permea il mondo e ogni discorso che si
possa tenere, garantendo alla volta unità e coerenza al loro rapporto.
il paradosso proprio al pensiero
moderno, apparentemente caratterizzato dall’impossibilità per l’uomo di posare lo
sguardo sulla fonte del proprio enigma, senza dissolversi e rendersi irriconoscibile.
“il nichilismo è il concetto a priori della storia universale.”

In un certo senso il cosmo funge da ratio cognoscendi del caos, il quale sta come ratio essendi del cosmo. E’ a questo proposito forse che Deleuze scriveva come per pensare Dioniso, fossero probabilmente necessari i concetti di Apollo

E’ un mondo di relazioni, dove nulla è semplice…:«Non c’è nulla sulla terra una sola parola , una sola pagina che lo sia, poiché tutte postulano l’universo, il cui attributo più noto è la complessità.» Borges

Il cosmo come variabile interna, prospettiva del caos nel caos.

«Che cos’è questa vita al di là della forma che pervade le forme?»

Creatività e rumore di fondo neuronale vs computer

La cintura o ecumene funziona in relazione spezzato frammentato in epistrati e parastrati implicando una macchina concreta

Rapporti differenziali

AUTOCOESIONE
Per quanto si sa attualmente sulle molecole di RNA, le loro funzioni strettamente replicative sono confinate ai virus. Siamo propensi a pensare all'RNA soprattutto come alla molecola che rilascia l'informazione dal DNA alla proteina. Ma la maggior parte dell'RNA delle cellule serve a costruire i pezzi del macchinario, esso è un materiale microstrutturale, così come lo è un nastro portatore di messaggi, e presumibilmente ciò è più vicino alla funzione che doveva avere in origine. La grande idea progettuale a questo riguardo è che sequenze complementari di RNA siano reciprocamente e perfettamente coesive. Questa caratteristica è di per sé importante, indipendentemente da qualsiasi collegamento essa possa avere con la replicazione. l polisaccaridi come gli alginati, che non sono in grado di replicarsi, sono un buon esempio di questo fenomeno. Essi sono progettati per attorcigliarsi l'uno con l'altro, cosa che facilita la produzione di gel.
Ci sono esempi di questo fenomeno nell'evoluzione successiva. Esso è chiamato preadattamento ed è la fonte principale della capacità inventiva dell'evoluzione. Una struttura, sia essa un osso, un tipo cellulare o una molecola, evolve in un primo tempo con un certo ventaglio di funzioni, sotto un ben definito insieme di pressioni selettive. Ma poi le accade di avere altri usi e quindi di evolvere sotto la spinta di nuove pressioni selettive. In origine le ossa del nostro orecchio interno, meravigliosamente articolate, avevano usi diversi nelle mascelle dei rettili. Le cellule eucariotiche non furono inizialmente 'progettate' per essere neuroni. La maggior parte delle molecole proteiche si sono evo Iute da tipi che spesso avevano usi completamente diversi.
Le proteine costituiscono la via principale attraverso cui la sequenza di informazione contenuta nel DNA acquista un significato. Il momento critico dell' espressione di questo significato è quando una molecola proteica si ripiega, trasformando il messaggio in un minuscolo pezzo di macchinario molecolare. La flessibilità di una catena proteica è parte essenziale di questo evento e può essere messa a confronto con la relativa maggiore rigidità del DNA. La rigidità, forse, contribuisce a un'accurata replicazione dell'informazione mentre la flessibilità è necessaria all'espressione di questa informazione.
In modo particolare nelle strutture a strati misti, in cui i diversi tipi di strati quando non sono impacchettati hanno quasi certamente leggere differenze dimensionali, la sequenza di impacchettamento sarà spesso associata a piccole tensioni locali; in questo modo, una pila con una sequenza asimmetrica di strati tenderà a piegarsi e, forse, a formare strutture di ordine superiore
Una caratteristica particolare dei materiali genetici primitivi sarebbe la mancanza dell'effetto di irreversibilità che permette a tutti i moderni organismi di essere complessi (una volta persi i sotto sistemi primitivi non è facile tornare indietro). Tutti gli organismi oggi devono essere complessi per sopravvivere comunque e dovunque
la crescita dei cristalli deve aver luogo soltanto in alcune direzioni e in modo ordinato, senza l'introduzione di nuove caratteristiche aperiodiche durante la crescita.
Se consideriamo le usurpazioni genetiche come una parte della storia, l'idea del mondo a RNA diventa, piuttosto, l'idea di un 'quartiere a RNA'.
È difficile credere che queste ripetizioni esatte, complesse, con ampio spettro, siano da spiegarsi in termini termodinamici, cioè che una particolare disposizione sia semplicemente stata la più stabile nelle condizioni di crescita. Il punto di vista più generale è che in questi casi le ripetizioni originino dai processi di crescita dei cristalli, che esse siano il prodotto di effetti cinetici e che qualsiasi configurazione capiti nel primo stadio di crescita verrà poi copiata più e più volte, come può accadere, per esempio, nella crescita attraverso dislocazione a vite (Verma e Krishna, 1966; Savage e Tauber, 1967; Cairns-Smith, 1988; Heine e Cheng, 1990). Materiali a strati misti forniscono esempi analoghi. In questo caso tipi diversi di strati sono impilati uno sull'altro in una disposizione regolare o irregolare. Gli strati misti sono comuni nelle argille, per esempio possono esserci permutazioni di impilamento tra illite e smectite o, anche, tra caolinite e smectite (Reynolds, 1986). Anche in questi casi, in linea di principio, l'informazione potrebbe essere stata contenuta in questa struttura, poiché sono possibili sequenze irregolari.
come possa essersi originato un polimorfismo così complesso (Baronnet, 1980; Baronnet e Kang, 1989). Furono trovate prove di un meccanismo di dislocazione a vite

politipi dotati di periodi lunghi
È ancora più sorprendente che 'errori' isolati o sequenze abbastanza disordinate si trovino spesso ripetuti più e più volte all'interno di un singolo cristallo


i cristalli reali si uniformano raramente a queste regole; generalmente le sequenze di impilamento sono, in certo qual modo, aperiodiche.

Esse, in linea di principio, potrebbero contenere l'informazione sotto forma di tale sequenza disordinata.
Il fenotipo di questo organismo molto primitivo potrebbe, così, essere una sorta di caotico guazzabuglio di molecole organiche
il primo materiale genetico fosse un minerale microcristallino, come un'argilla che contiene informazione sotto forma o di un certo assetto nella distribuzione delle cariche, o di una particolare configurazione delle scanalature della superficie, o di un particolare impilamento di strati replicanti si attraverso la crescita e la sfaldatura dei cristalli


Organismi radicalmente eterogenetici

Questo porta a una possibilità più radicale: ci potrebbero essere tipi di materiali genetici del tutto diversi che collaborano all'interno di un singolo organismo; materiali che, in generale, non potrebbero leggere i messaggi l'uno dell'altro, che immagazzinerebbero e replicherebbero informazioni in modi differenti e con differenti tecniche di espressione e, ciononostante, in grado di collaborare e di essere vincolati da un'utilità reciproca. Anche a questa idea non si può porre alcun veto. Sebbene tutte le forme di vita siano costituite dallo stesso materiale, anche i geni attuali hanno una certa indipendenza d'azione. Essi, per esempio, si scambiano durante la riproduzione sessuale. Per regola, un gene rappresenta un certo tipo di informazione scritta in modo tale da poter essere replicata e da avere l'effetto di migliorare le prospettive di sopravvivenza e riproduzione della comunità di geni alla quale esso appartiene. Niente, in queste regole, impone che differenti geni debbano operare nello stesso modo o essere fatti dello stesso materiale, sebbene l'essere omogenetici renda i sistemi avanzati più efficienti. È probabile che ciò non fosse così efficiente all'inizio, quando i geni dovevano agire direttamente e un dato tipo di gene poteva fare soltanto poche cose, prima che una proteina factotum entrasse in scena. In quel momento sarà stato meglio avere materiali specializzati predisposti per differenti funzioni. Facciamo un parallelo sociale. È probabile che il macellaio abbia imparato il suo mestiere guardando suo padre e ascoltando ciò che gli diceva, il pasticciere francese leggendo libri scritti nella sua lingua, il fabbricante di candele studiando attentamente i disegni nel museo locale. Perciò ciascuno ha usato un'informazione, ereditata, di tipo diverso. Tuttavia, non è stato necessario che essi fossero in grado di approfondire le fonti di informazione di ciascuno per poter beneficiare delle reciproche attività. È tuttora comune nella nostra società avere a disposizione un misto di tecniche, riserve, trasmettitori ed effettori di informazione. l dischetti magnetici costituiscono una delle ultime innovazioni in questo senso, ma sono ancora in uso altri sistemi informativi del tutto incompatibili con essi, come carta e penna.
DNA che sostituisce l'RNA come materiale genetico principale, si immagina una modificazione genetica: un'ipotetica evoluzione di versioni di materiale genetico abbastanza simili da essere capaci, come in effetti erano, di leggere i messaggi l'una dell'altra.


Perché la selezione naturale possa operare è necessaria la riproduzione; più precisamente, deve esistere un'eredità a lungo termine, e ancora più precisamente un'eredità a lungo termine dei mezzi che producono caratteristiche specifiche. Ciò implica un materiale che sia dotato di memoria, un materiale genetico che possa conservare l'informazione su lunghi periodi di tempo, attraverso copie di copie di copie ... Questa non è l'unica cosa di cui deve essere capace un materiale genetico, ma è la più caratteristica, la più ardua, la conditio sine qua non.

Se sosteniamo che i mezzi per produrre molecole così sofisticate come l'RNA debbano essersi evoluti attraverso la selezione naturale, dobbiamo iniziare a pensare a un altro materiale genetico venuto prima. Si deve cercare un materiale genetico veramente primitivo che, a differenza dell'RNA, possa essere verosimilmente apparso sulla Terra senza selezione naturale in uno scenario geologico. Inoltre, dobbiamo pensare a come il materiale genetico primitivo possa essersi evoluto, forse attraverso molti stadi, per produrre sistemi di controllo genetico sorprendentemente sofisticati che sono ora condivisi da tutte le forme di vita sulla Terra. Potrebbe sembrare un'ipotesi azzardata: e se un'argilla, o un minerale microcristallino simile, potesse essere un materiale genetico? Questa è l'essenza dell' opzione radicale per quanto concerne il ruolo delle argille nell' origine della vita.
Stiamo supponendo che la vita sulla Terra si sia realmente originata per cause naturali. Tuttavia iniziamo a sospettare che non esista alcuno scenario geologico plausibile per un'ingegneria chimica così avanzata quale sembra essere richiesta, in particolare, per la sintesi regolare dei nucleotidi. Se comunque questo evento non si è verificato in uno scenario geologico, esso deve essere avvenuto in uno scenario biologico, e la tecnologia richiesta deve in qualche modo essere stata prodotta dalla selezione naturale. Senza dubbio la selezione naturale imita un progettista intelligente. Quando essa è al lavoro diviene possibile che sequenze di processi gradualmente si riuniscano, si accumulino e si organizzino adeguatamente per uno scopo. Ciò che distingue la sottoclasse dei sistemi chimico-fisici che chiamiamo viventi è proprio il fatto che essi sono stati prodotti in questo modo, cioè attraverso la selezione naturale operante su lunghi periodi di tempo.
Come ha dimostrato Yamagishi, le zone interstrato delle argille possono produrre una disposizione delle molecole in grado di distinguere la chiralità; ciò è una conseguenza delle limitazioni spaziali di queste zone.
Potremmo dire che minerali come le argille, in grado di adsorbire molecole organiche, si sono rivelati utili nel risolvere un importante problema entropico (un problema di diluizione) e un importante problema energetico: come costruire polimeri che siano metastabili rispetto ai loro monomeri. È anche una questione di tipo probabilistico.
Gli organismi che si trovano oggi sulla Terra sono dotati di elaborati sistemi che, consumando energia, alterano le strutture di appropriate unità monomeriche così da 'attivarle', cioè da renderle capaci di polimerizzare in maniera termodinamicamente favorita.
tali minerali potrebbero aver imposto un certo ordine ai materiali organici, selezionando particolari tipi di molecole, allineando le e forse perfino catalizzando le loro reazioni.
È chiaro che ora dobbiamo pensare in termini di stati stazionari e fonti locali piuttosto che di un semplice accumulo di brodo primordiale.
In questo contesto è particolarmente interessante che tra gli strati dei minerali argillosi si interpongano facilmente alcuni tipi di molecole organiche
In questo caso gli strati, asimmetrici, della caolinite tendono a curvarsi e a formare scanalature e protuberanze.

Nuclei o germi cristallini corpi cristallini costituiti da pochi atomi corrispondente chimicamente e strutturalmente ad una specie mineralogica stabile

Il raffreddamento riduce la mobilità delle molecole del materiale prima che possano stabilizzarsi termodinamicamente in una condizione ordinata. 

Interno ed esterno relativi
Esistenza mediante lo strato che li mettw in relazione

Guardia dall evoluzionismo cosmico: materiali semplici substrato rispetto composti strato
MA NON A LIVELLO DI ORGANIZZAZIONE

Unicostessoindividuoglobalestatistico

in questo senso i gradi non si misurano piu per una perfezione crescente per una differenziazione delle parti ma per dei rapporti e cofficienti differenziali come pressione di selezione azione di catalizzatore velocità di propagazione tasso di crescita d'evoluzione di mutazione ecc. Il progresso relativo può dunque avvenire per semplificazione quantitativa e formale piuttosto che per complicazione per perdita di componenti e di sintesi piuttosto che per acquisizione si tratt di velocità e la velocità è un differenziale. È per popolazioni che ci si forma che si prendono delle forme è per perdita che si progredisce e si prende velocità. Le due acquisizioni fondamentali del darwinismo  vanno nel senso di una scienza delle molteplicità la sostituzione delle popolazioni ai tipi e quella dei tassi o rapporti differenziali ai gradi. 

Forme risultati statistici

Realizzazio b i autonome di uno stesso astratto

La forma nellasostanza
L'ideale nell' empirico

Relatività funtiva
Solidarietà di strato
Opposizione arbitraria

Sostanza scelte
Forma in un certo ordine

Unità legate testa a testa
Cesellamento e riunizione
Temporaneo e stabile
Singolarità e ripetizione
Binario e biunivoco
Distribuzione non costante

Sempre due specie di molteplicità

Deleuze
Le dorme implicano un codice
Modi di codificazioe e decodificazione

 guerra cioè quelli di ridurre la competizione per le risorse

La creatività è  sempre di confine ed equilibrio

La vita è un organismo replicante

Non ha senso defininire
Solo progredire chiarendo i casi
Empirismo vs idealismo

Intelligenza autocoacienza emotiva
Sopravvalutazione emozioni per la scienza deve essere dimostrabile in.una.macchina fuori i filosofi che.non dimostrano

Curva espressione umana
Vita
Morte
Sogno
Trascendenza
Trasfigurazione

Uomo aninale iperbolico
Orde
Clan
Tribù
Popolu entità sintetiche cimposti centinaia di sistemi tribali

No progresso in quanto storia ruota che gira e trova nuovi ideali e soluzione nel iperbolico risolutivo

Provi d er nabipolazione e sfruttamento trasmissione pensiero

Filosofia mira al saggio che non ai meraviglia piu di niente  liberazione definitiva dall illusione

Riduzione comunicazione all informazione

P

Pensiero nasce.dal sospetyo che qualcun'altro possa volere.il malr

 gli scienziati sviluppano metafisica quando si innalzano nella elaborazione di concetti e modelli generali, i filosofi in quanto debbono seguire i metodi e l'approccio scientifico nei riguardi dell'uomoe del mondo.[2]



Per finire. La filosofia, quale solo potrebbe giustificarsi al cospetto della disperazione, è il tentativo di considerare tutte le cose come si presenterebbero dal punto di vista della redenzione. La conoscenza non ha altra luce che non sia quella che emana dalla redenzione sul mondo: tutto il resto si esaurisce nella ricostruzione a posteriori e fa parte della tecnica. Si tratta di stabilire prospettive in cui il mondo si dissesti, si estranei, riveli le sue fratture e le sue crepe, come apparirà un giorno, deformato e manchevole, nella luce messianica. Ottenere queste prospettive senza arbitrio e violenza, dal semplice contatto con gli oggetti, questo, e questo soltanto, è il compito del pensiero. È la cosa piú semplice di tutte, poiché lo stato attuale invoca irresistibilmente questa conoscenza, anzi, perché la perfetta negatività, non appena fissata in volto, si converte nella cifra del suo opposto. Ma è anche l'assolutamente impossibile, perché presuppone un punto di vista sottratto, sia pure di un soffio, al cerchio magico dell'esistenza, mentre ogni possibile conoscenza, non soltanto dev'essere prima strappata a ciò che è per riuscire vincolante, ma, appunto per ciò, è colpita dalla stessa deformazione e manchevolezza a cui si propone di sfuggire. Il pensiero che respinge piú appassionatamente il proprio condizionamento per amore dell'incondizionato, cade tanto piú inconsapevolmente, e quindi piú fatalmente, in balía del mondo. Anche la propria impossibilità esso deve comprendere per amore della possibilità. Ma rispetto all'esigenza che cosí gli si pone, la stessa questione della realtà o irrealtà della redenzione diventa pressoché indifferente.



(Th. W. Adorno, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, a cura di R. Solmi, Einaudi, Torino 1994, p. 304)

Gusto morale estetica dixompoetamento mercato gender

Ascolto.musicale profondo manfestare realtà nella sua totale insensatezza
Musica enigmatica
Mantenese della musica  e su se stessa attenzione come in uno specchiomanifestante

Adorno fallimento della scienza. Il falso immediato comorensibile comunicabile falso ordine
Portare caos.nell ordine della società totale

Il ragionamento in questo stadio non è né deduttivo né induttivo, ma trasduttivo o precausale, dal particolare al particolare, cioè due eventi sono considerati legati da un rapporto di causa-effetto se avvengono nello stesso tempo. Ciò si traduce in una modalità di comunicazione piena di "libere associazioni", senza alcuna connessione logica, in cui il ragionamento si sposta da un'idea all'altra rendendo pressoché impossibile una ricostruzione attendibile di eventi.

un equilibrio fluttuante (omeostasi) ovvero di una forma di controllo del mondo esterno. 

Categorie sociali strumenti ipersensibili di controllo sociale

Chi non può quel che vuole quel che può voglia

Durante il battito di ciglia della fortuna che ti fissa un attimo

Lo spirito non soffia dove vuole ma dove può

La vera arte. La natura.

Superare la natura con la natura
Una seconda natura
Seconda creazione consapevole di creare
Partorire e produrre

Natura utero di tutte le cose

Maestro della sofferenza

Pessimismo medioevale contro attivismo moderno

Novellare storie che generano e rigenerano vita

Lintelligenza non va mai considerata perduta

Boccaccio novella informazione sistemi immunitari mentali

Askesis allenamento per ridurre lumano e non espanderlo vivendo in forma minore scomparendo in vita

Monastero asketeria

La conoscenza è un processo di costruzione continua 

Ad ogni aumento della conoscenza corrisponde un aumento dell ignoranza

Range di tolleranza

un sistema termodinamico aperto, in grado di mantenersi autonomamente in uno stato energetico di disequilibrio stazionario e in grado di dirigere una serie di reazioni chimiche verso la sintesi di se stesso

L'assenza o la presenza di programmi genetici indica il confine netto tra l'inanimato e il mondo vivente.

processi di correlazione tra le varie parti di un organismo complesso. 

uomo sistema omeostatico complesso

per conservare la simmetria si introduce la cella unitaria, un multiplo della cella primitiva che possiede le proprietà di simmetria del reticolo.

La realtà è  un modello funzionale tridimensionale

Una cosa esiste se non può essere osservata?

Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo.

Spiegazioni funzionali

Realtà modello mentale. Nessuna realtà.

La realtà è nella mente di chi osserva

Il passato è necessario. Il futuro e imprevedibile.

Separare problemi reali dagli pseudo problemi

T

La tendenza a decrescere moderna sta per la specializzazione

L'eurisma è lo schema mentale, tipico nell'uomo, che impedisce il corretto svolgimento del "procedimento euristico". Comporta una sorta di "ancoraggio" a ciò che appare più visibile, impedendo di leggere più in profondità e attivare la parte creativa e intuitiva della mente.
Gigerenzer e Wolfgang Gaissmaier, risale che sia i singoli individui che le organizzazioni si basino sulle euristiche in modo adattivo. I due ricercatori appena citati hanno anche scoperto che ignorare una parte delle informazioni (relative alla presa di una decisione), piuttosto che considerare tutte le opzioni, può effettivamente portare a una scelta più accurata.

la pura esperienza deve essere sottoposta a un pensiero fondamentale che gli serva di base, un pensiero così generale da poterlo chiamare essenza cosmologica (pg. 287)

Legge espressione di vincoli definizione limiti possibile


Leonard Susskind osservò che la teoria delle stringhe rafforza le basi del principio antropico. Tale teoria prevede un intero insieme di universi possibili, il multiverso. Solo gli universi che sono in grado di supportare la vita sono conoscibili, tutti gli altri rimangono al di fuori di qualsiasi possibilità di osservazione.
Steven Weinberg afferma che il principio antropico, applicato alla teoria delle stringhe, "può spiegare come mai le costanti di natura osservate assumono valori adatti alla vita, senza chiamare in causa un universo a taratura fine ed un creatore."
Successivamente Antonio Feoli e Salvatore Rampone argomentarono che la probabilità di sviluppo di vita intelligente sulla terra sono ancora minori di quanto stimato da Carter e perciò l'enorme dimensione stimata dell'universo e il grande numero di pianeti in esso sono un ingrediente indispensabile per aumentare la probabilità di sviluppo della vita intelligente da qualche parte.
John Archibald Wheeler suggerì il "principio antropico partecipatorio", una versione alternativa del principio antropico forte, aggiungendo che gli osservatori sono necessari all'esistenza dell'universo, in quanto sono necessari alla sua conoscenza. Quindi gli osservatori di un universo partecipano attivamente alla sua stessa esistenza. Nel 2005, nell'articolo "The Drake Equation: Adding a METI Factor", il classico principio antropico partecipatorio riceve una sua naturale estensione: "La missione dei mittenti consiste nel consegnare la coscienza nell'Universo". In altre parole, l’intelligenza in una posizione in grado di decidere se riempire l’Universo con segnali ragionevoli a bassa entropia


Barrow e Tipler sottolinearono che tutte le caratteristiche dell'universo in cui viviamo sembrano dipendere dai valori di un insieme di costanti cosmologiche fondamentali, che allo stato attuale di conoscenza vengono considerate come fra di esse indipendenti. Siccome non tanto lo sviluppo di vita intelligente, ma la stessa esistenza dell'universo così come noi lo conosciamo verrebbe meno in caso di variazioni infinitesime di questi valori, conclusero Barrow e Tipler, non si può studiare la struttura attuale dell'universo senza tenere in conto le esigenze fisiche alla base della nostra esistenza.

Nel loro libro John D. Barrow e Frank Tipler enunciano tre nuove versioni del principio antropico, divergendo dall'enuciato di Carter:
Principio antropico debole: "I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l'universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò."
Principio antropico forte: "L'universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia."
Principio antropico ultimo: "Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell'informazione nell'universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai."

« L'universo (e di conseguenza i parametri fondamentali che lo caratterizzano) dev'essere tale da permettere la creazione di osservatori all'interno di esso a un dato stadio [della sua esistenza] »
(Brandon Carter, cosiddetto Principio antropico forte)
bias
Effetto dell'informazione errata: un'informazione errata data al soggetto prima del richiamo di un evento, porta a delle modifiche nel ricordo che tendono ad essere coerenti con l'informazione errata

È lo spazio che genera il tempo

Marginalità della condizione  umana nel cosmo e l'esaltazione della sua autocoscienza come momento centrale dell' evoluzione stessa del cosmo.

Il mio gatto è morto ora
Potrà fare scienza
Come un telescopio Hubble
Infinito
Irraggiungibile sonda Pioneer 10
Alle n realtà

Brevemente, se il martirio «costituisce un atto di solidarietà nei confronti di un gruppo minoritario e debole che viene discriminato» (Ibidem, p. 36), e colpisce, quantomeno nell’Occidente moderno e post-moderno, per la sua natura di azione inutile o persino controproducente, l’atto di eroismo è invece legato ad un calcolo: esso deve «produrre come effetto qualcosa che non potrebbe ottenersi altrimenti» (Ibidem, p. 37), ossia la sopravvivenza o l’affermazione di un valore, ed è questo che giustifica il rischio e persino la morte dell’eroe. Spesso l’eroe è legato alla nuova divinità dell’Europa moderna, la nazione, che parla in vece dell’individuo e ne stabilisce aspirazioni e valori, incarnando il bene supremo per il quale i cittadini devono essere disposti all’atto d’eroismo. Lo Stato-nazione, tuttavia, perde progressivamente terreno, ambisce meno a tutelare e gestire le vite dei propri cittadini, perdendo così «potere di mobilitazione spirituale […]: d’altra parte, nell’epoca dei piccoli eserciti professionali, lo Stato non ha più bisogno di eroi» (Ibidem, p. 40). Bauman rileva come nella società liquido-moderna non ci sia spazio né per i martiri né per gli eroi, poiché essa si oppone al sacrificio di soddisfazioni immediate in vista di finalità che siano remote e non individuali: «in sintesi, la società dei consumi liquido-moderna svilisce gli ideali del “lungo periodo” e della “totalità”» (Ibidem, p. 41). Espulsi martiri ed eroi, le cui gesta desterebbero disagio e incomprensione nella società odierna, resta spazio per le celebrità: contrariamente ai loro “predecessori”, le celebrità non devono il riconoscimento sociale alle proprie gesta, ma esclusivamente alla visibilità di cui godono; anch’essi generano comunità, ossia funzionano da collante per persone differenti, ma si tratta di comunità immaginate e immaginarie, nonché precarie; il culto di una celebrità, infine, non aspira al monopolio. Riguardo alla natura di questi culti moderni delle celebrità, Bauman scrive: «Il genere di rassicurazione che solo un culto di massa può fornire viene offerto in un pacchetto che contiene anche la soddisfazione di sentirsi all’altezza degli standard che la società degli individui definisce per coloro che ne fanno parte», Ibidem, p. 47.
« Non è mai la loro differenza specifica che si rimprovera alle minoranze religiose, etniche o nazionali; si rimprovera loro di non differenziarsi in modo opportuno, al limite di non differenziarsi affatto »
René Girard

Il non vedere l'altro come portatore di un sistema differente ma anormale non permette di poterlo distinguere come differente dal proprio sistema, ciò mette in crisi il sistema stesso perché non sa più come differenziarsi e rischia di cessare come sistema. Così le persecuzioni servono a chi le mette in atto anche solo verbalmente a riposizionarsi come gruppo minacciato dalla crisi identitaria del suo sistema che non sa più come differenziarsi dalle altre differenze.
Oltre a un'anormalità fisica vi è anche un'anormalità sociale in quanto è la media che definisce la norma.
il silenzio, la rinuncia alla competizione, come fu quella compiuta da Holderlin, attraverso il quale, nel silenzio, ci si avvicina alla divinità, all'annullamento dell'escalation.
il silenzio, la rinuncia alla competizione, come fu quella compiuta da Holderlin, attraverso il quale, nel silenzio, ci si avvicina alla divinità, all'annullamento dell'escalation.
delle proibizioni e delle leggi, che sono l'interdizione d'accesso a tutti quegli oggetti all'origine delle rivalità che hanno portato alla crisi.
René Girard

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Vita e probabilità