Così sola e sterile,
fa peccato

Che mi spaventa talvolta la sua immobilità
Conserva di putrefe illusioni
Grano di ghiaccio, emaciato nello spazio

Vorrei
che irrompessero cavalli a travolgere
di onde in polvere rossa e bianca, l'acciaio.
Che spuma marina gemmasse, quà e là,
della rugine, come l'abbandono...

Vorrei
camici imbevuti d'amore, e
volti deflagrati in spasmi

Vorrei
chel vento montano vociasse
greve sulle fiamme, sui capelli raccolti
E sbrigliasse dalle bocche
l'amore
dai fiori del corpo
l'amore

Vorrei
che piangessero
tutti

Vorrei
un giorno
la resurrezione di un uomo

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