La calma è dei forti la calma è di chi percepisce cioè di chi comprende

come i nervi tutto l'essenziale è invisibile

ecco cosa siamo un punto appeso a un segmento, un sottilissimo fragile filo
siamo una coscenza della totalità, una parzialità che si procura parti di totalità in base al suo mondo
nella morte otteniamo l'estrema felicità, l'estremo dolore
Arte come vita come scrivere la storia. Creare.

l'essere come connotato di una sostanziale deriva imprevedibile, un'erranza che connota l'essere stesso come una causalità negativa
Essendo all'origine di tutto, e quindi anche del pensiero, quest'ultimo nel risalire alla propria fonte deve negare se stesso: l'Uno non può essere ridotto perciò a oggetto di pensiero, perché quando l'anima umana si identifica in Lui viene a cadere la contrapposizione dualistica tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. 
 impossibile oggettivare l'Uno
L'Uno si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell'Uno.
 Hegel sovvertì la logica di non-contraddizione, facendo coincidere l'Uno col suo contrario, cioè con la molteplicità.
Gilles Deleuze e dello psicanalista Félix Guattari secondo cui "ogni amore è un esercizio di spersonalizzazione su un corpo senza organi ancora da formare"
Il pluralismo considerato nella sua specificità assume diversi contenuti in particolari settori delle scienze umane per es. Nicola Abbagnano, considera il pluralismo sotto l'aspetto politico-sociologico riferendolo ad autori come Alexis de TocquevillePierre-Joseph ProudhonAntonio RosminiRomolo MurriLuigi Sturzo Giovanni Reale, sotto quello puramente sociologico ad autori come Karl Popper, B.Caldwell, T.Hutchison, L.A.Boland[3].
Quando sono seduta sulla soglia di una taverna,
Io Ishtar, la dea,
Sono prostituta, madre, sposa e divinità.
Sono ciò che si chiama Vita;
Benché voi la chiamate Morte.
Sono ciò che si chiama Legge
Benché voi la chiamate Emarginata.
Io sono ciò che voi cercate
E quello che avete ottenuto.
Io sono ciò che avete diffuso
E ora raccogliete i miei pezzi
« C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed è come una voce che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte. »
(Apologia di Socrate, 31 d)
l'importanza del singolo rispetto alla totalità (positivismo)

L'angoscia del nudo nel nulla del modo mondo

Arte a conoscenza immediata intuitiva non discorsiva della realtà la religione è rappresentazione immagini o miti collegati fra loro filosofia è il concetto o pensiero puro arte e la domenica della vita sia tempo per se stessi e di guardare al mondo come il bambino che getta la pietra nello stagno e contemplare i cerchi che si propagano arte e nostro modo di vedere gli effetti che noi diciamo sul mondo e di goderne. Hegel idea Civiltà terra cultura fatta dall'uomo dove la natura non conta. La civiltà umana comincia offendendo la natura un esempio i piedi fasciati delle cinesi sono l'inizio della civiltà dove l'uomo non accetta la natura così com'è. Humour Stern e Rossini elemento dissoluzione di un mondo come culmine dell estetica no tragedia o musica come in shopenhauer . grandi civiltà finiscono con il ridere Aristofane fine società greca Cervantes fine feudale Stern rossini fine mondo residuo con farsa in politica. Religione ritorno dell'uomo a se stesso in figure mitiche come racconto o mutus lat racconto muto moustoi mistero rivelato. Spiritualità di massa non come elitaria filosofia. Donazione senso alla vita dal pensiero. Nella filo il proprio tempo ha preso nel pensiero come risultati processi di lunga durata che non hanno fine. Guardare al futuro. Filo no stare fermo ma cambiamento processo eterno .

Tedeschi civetta francesi talpa
Civetta intellighenzia filosofia
Talpa storia lavoro capacità trasformatrice

Agire sulla base di idee pensieri come pietre

Vivere mondo oggettivato

Dialettica dionisiaca

i poveri devono sempre rimanere poveri

La certezza della morte è accompagnata dalla indeterminatezza del suo quando

Al contrario, in questi nuovi organismi politico-territoriali, tanto vasti quanto impersonali, gli eserciti erano oramai esclusivamente formati da soldati mercenari e l’antico patriottismo cedeva inevitabilmente il passo a un più marcato individualismo, a una concezione più privata ed edonistica dell’esistenza. In questa nuova temperie, anche la donna – e prima di essa, l’elemento femminile – acquisì un significato maggiormente positivo rispetto al passato. Anche se ad esempio non si può assolutamente parlare di “spirito dionisiaco”, in questi periodi si assisté comunque tanto nell’arte figurativa quanto nella letteratura a una notevole rivalutazione delle categorie del femminino, del piacevole e del decorativo, contro l’antico rigorismo classico, ben esemplificato nell’architettura dorica, espressione di ideali eminentemente virili.

popolazioni indigene orientali, da sempre abituate all’amaro fardello della sottomissione allo Stato e al Sovrano (dispotismo orientale) e fortemente inclini quindi al fatalismo e al misticismo.

La donna nel mondo classico fu infatti avvertita, se possibile ancor più intensamente che nei periodi precedenti, come una pericolosa incognita per l’ordine sociale, e per tale ragione radicalmente screditata.

probabilmente perché quella greca fu, sin dai suoi albori, una società segmentata e anarchica, priva di centri di potere forti, nella quale di conseguenza grande importanza rivestivano il valore e la forza fisica individuali. Proprio per questa ragione la donna, già in antico, tese ad essere esclusa o comunque posta ai margini della vita sociale.

Dioniso: dio dell’estasi sensuale e dell’eccesso, del Disordine rigeneratore.

Uomo  per mezzo del lavoro fa servire la natura a se stessa

"Anche il servo in qualche modo cerca di togliere/negare la cosa, solo che non può distruggere la realtà, cerca di eliminare questa dipendenza ma il mondo fenomenico si può solamente trasformare, ecco che compito del servo incomincia ad essere, attraverso il lavoro, quello di trasformare la realtà. Questa capacità di trasformare la realtà appartiene solo alla coscienza serva perché la coscienza padrona ha abbandonato questa possibilità, l'unica relazione che ha con il mondo è quella di fruizione."
capire che cosa è l'uomo

Vorrei essere così
Calmo come la
Scrittura
Del mio amico massimo

Vorrei godere del
Sogno che sto immaginando
Indietro nel tempo
Sulla muretta sulla scala antincendio
Li al loro posto
Dietro come un fantasma che sono
A riprendermi quella misera gregarietà
Profonda
Che manca

io
lei
un rapporto
temporale

Si consuma
come una vita

lei nel battito
muta e danza e
lotta

le cicratrici
svanire

calmo
tutto è così lontano e
infinito
la passività del giudizio estetico per Kant
"è affare della filosofia preservare la forza delle parole più elementari, in cui l’esserci si pronuncia, dal venir livellate dal senso comune fino all’incomprensibilità, che poi gunge da fonte di falsi problemi." Heidegger
i piccoli fatti veri di Stendhal

Le intuizioni ( sensazioni )senza concetto sono cieche concetti ( termini parole ) senza intuizioni sono vuoti kant

Connettere concetti con il mondo incontrato è conoscere

Matemateca spiegare natura logica organizzare esperienza per kant

Ogni sistema umano, come organismo identitario, è geneticamente costituito per affrontare la mutevolezza degli eventi naturali. Fasi di ridefinizione caratteriale individuale sono legate a fasi di apertura ambientale, determinanti  mutamenti comportamentali di lungo periodo. Questi processi vengono gestiti in base a calcoli situazionali inconsci. Ovvero elaborazioni intellettuali coscienti plastiche dell'orizzonte degli eventi interpretato come portatore di rischio (minaccia) o vantaggio per la vita dell'organismo. Durante un periodo di crisi il sistema persona è più "aperto" (recettivo) agli stimoli esterni e più incline alla ridefinizione dei parametri comportamentali - identitari poiché "non ha nulla da perdere", è più probabile che si possano apportare nella politica dell'organismo vantaggi da un atteggiamento "progressista" piuttosto che "conservatore".
Le stesse rivoluzioni vengono spiegate e interpretate in chiave elitista: esse non sono altro che la sostituzione della classe dirigente; il popolo è solo strumentale a questa dinamica, le masse sono uno strumento di manovra in mano alle élite politiche in ascesa. Si vuole ribaltare la filosofia della storia la quale affermava che le masse stessero andando verso il potere (rivoluzionemoti del 1848, etc...): le rivoluzioni non sono l'avvicinamento delle masse al potere, bensì lo strumento per il ricambio dirigenziale utilizzato dalle élite.

Multiculturalismo e senso del viaggio nella fantascienza

Annullare gli ostacoli che la natura oppone agli scambi umani

filosofi cadaveri del pensiero che affagono nelle loro morte idiozie