stallo ottenuto per l'indebitato, mediatizzato impaurito. della moneta di corrispondere sfruttando a quella che è la totalità della produzione sociale. la circolazione sul debito sostituisce lo scambio deve denaro lavoro obbedienza. debito mistifica produttività. l'uomo indebitato per sopravvivere vende l'interno valore della vita, l'intero tempo. non sono i lavoratori che consumano, ma il capitale che inizia a consumare i lavoratori come suo possesso e merce propria. egemonia del profitto, società dominata dalla rendita. capacità capitalistica di intervenire fra la relazione fra le vite, capacità biopolitica. accumulazione valore complessivo socialmente prodotto. giochi di povertà crescenti che asservono all'industria il soggetto. assunzione materiale umano come parte del capitale. costretti al lavoro tramite indebitamento crescente, inschiavizzazione. debito come etica del lavoro esteriore, coercitiva, arma della moralità. l'uomo rappresentato sintesi l'uomo affetto dalla miseria del debito. rottura soggettiva del singolare nella moltitudine di soggetti, non più massa di colore. povertà non più solo salariale di risorse materiali individuali e collettiva, ma prodotto di una macchina di potere che priva i lavoratori della loro attività umana e diminuisce capacità di azione. processo di depotenziamento generalizzato. fare della propria casa la propria prigione. desiderio che nasce dalla privazione, dalla mancanza. denaro potere sociale, con il rifiuto debito si esprime desiderio potenza legame sociale. è solo in comune che si produce è solo in comune che siamo sfruttati. i nostri legami sociali diventano mezzi di produzione, nella nostra comunalità riscopriamo il potere. passare dal rapporto contrattuale individualistico, all'antindividualismo dei legami sociali contro i legami finanziari. qualitativo della trama di desiderio sociale, decisione di rompere. ricostruire un nuovo mondo possibile. da intervento di A. Negri Maggio 2012

Nessun commento: