Perché il punto cruciale a cui il pensatore positivo sembra non far caso è che tra lui e il pensatore negativo c' è una relazione asimmetrica. Il primo è persuaso che il positivo è sempre potenzialmente a portata di mano, basta volerlo. Il secondo è consapevole che se si può far qualcosa, e anzi spesso moltissimo, individualmente ma soprattutto collettivamente, contro il negativo, il positivo è sempre essenzialmente un dono, una grazia.
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