E' vivo sotto la carne rossa si muove come un profumo
alterato di un ricordo mobile un
terremoto organico crescendo stordisce
massacra microscopici equilibri
il carnefice maestro sgocciola, lacera
nasce
Legnetti
despositati
abbondanti
interrogativi
minacciosi
come lunghi arti invernali
in attesa di una vita
accesa
inarrestabile
tragica
infernale

immaginata
bambina
Era una notte di giugno, faceva freddo fuori di un insolita maniera il vento aveva sradicato qualche albero a Venezia.  Mi annoiavo. Peccato. La terra tremava da qualche parte qualcuno piangeva. Continuavo ad annoiarmi e sognare. Sodalizio come caffè e sigarette. Cosa volevo che fosse il destino e pensavo. Aspettavo un sogno più bello della realtà, e di tutti i sogni che sono realtà.
Si che ero compiaciuto, bastava poco. Era sufficiente il compiacersi.
È così facile unire i corpi
O perlomeno non è così difficile
Amarli

Animali
Poi la vita si rivela
Utilizzati

Donne facili

Mediocrità
Immonda
Prigione di sogni
Fuori
La fragilità è

Affannata d'amore

Correre seduto
Come un cavallo
In gabbia

Nel respiro
Testimone
D'un esistenza
Deflagrata
Desiderio
Di sogno
Pulsato