Avevo nove minuti ancora per chiarire
cosa provavo li seduto
accanto alle acque che cingevano la piazza.

Non era particolarmente caldo, il vento accarezzava
i capelli, la luce
con gli occhi brillava di diamante.
Era un sentimento delicato e intenso, come
non lo provavo da anni.

Cosa più gli si avvicinava, forse era di primavera,
il senso.
Di libertà che conferiva alle cose più belle
un'indimenticabile.

Nei minuti poi più a lungo fiori
cristallizati di primavere impossibili.

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