Salve,
le scrivo nell'ingenuo intento di stabilire un confronto costruttivo e profondo sul presente
che ci accomuna.
Non trova pericoloso profetizzare il superamento dell'autosostentamento in agricoltura,
come strumento di progesso per le condizioni umane? Forse lei fa del sottile idealismo?
Se così fosse trovo deteriorante questa varietà di pensiero, forviante per noi giovani.
Le chiedo se è più importante saper vendere, o saper produrre?
E quanto beneficio ha realmente apportato all'umanità questo approccio produttivo.
La quantità o la qualità?
Un suo sincero e affezionato alunno del primo anno
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