il demonio
L'Antisocializzazione
Mi congelano la lingua
qui brevi rapporti
Quelli "fast food"
che usano formule
collaudate
Sono basito da quelle
brevi conversazioni tra
formiche culturali
Con le antenne
frettolosamente protese
ad un congedo gelido ma
educato
Botta e risposta
Reazione a catena di
superficilità
qui brevi rapporti
Quelli "fast food"
che usano formule
collaudate
Sono basito da quelle
brevi conversazioni tra
formiche culturali
Con le antenne
frettolosamente protese
ad un congedo gelido ma
educato
Botta e risposta
Reazione a catena di
superficilità
Alla fine del cinema muto
si riempirono le osterie
di vecchi attori poco fonogenici
e dalle tante malinconie,
che guardavano il cielo lunatici
come dovesse cadere giù,
ripensando a quel silenzio magico,
quel silenzio che non c'era più,
e ai rumori del mondo, antipatici,
dispettosi alzavano il bicchiere,
e i più romantici
svillaneggiavano mostrando il sedere...
Alla fine del cinema muto
sulle panchine dei grandi viali,
quei vecchi attori bestemmiavano al troppo sole
che ha il potere di bruciare le ali,
e si perdevano in discorsi accademici
sulla storia e il suo occhio di lince,
per capire se è vero che chi perde ha torto
e che ha sempre ragione chi vince,
poi a sera rivestiti da maschere,
si accontentavano di illuminare
il buio delle sale
che non riuscivano a dimenticare...
Anche noi alziamo spesso il gomito
rifugiati dentro ad un'osteria
per una strana voglia di nasconderci
e rimeditare la filosofia,
e dentro al cielo vediamo risplendere
un idolo d'oro al posto del sole
un nuovo dio che non riusciamo a comprendere
nè a descrivere con le parole,
un dio moderno che tutti adorano
e che regala vuoti di memoria,
un dio impaziente e annoiato,
che sembra stanco della nostra storia...
Anche noi abitiamo in un cinema
e siamo in bilico ad ogni minuto
tra la gloria, il successo, un amore frenetico
e il ricordo del cinema muto,
e dalle panchine vediamo passare
delle folle accaldate di gioia
per il futuro mondo fantascientifico
e il suo meccanismo che distrugge la noia,
e il corteo è annunciato da angeli
che buttan fiato dentro a una tromba
- questo futuro - si dice
- ci farà l'effetto di una bomba...-
Caludio Lolli
si riempirono le osterie
di vecchi attori poco fonogenici
e dalle tante malinconie,
che guardavano il cielo lunatici
come dovesse cadere giù,
ripensando a quel silenzio magico,
quel silenzio che non c'era più,
e ai rumori del mondo, antipatici,
dispettosi alzavano il bicchiere,
e i più romantici
svillaneggiavano mostrando il sedere...
Alla fine del cinema muto
sulle panchine dei grandi viali,
quei vecchi attori bestemmiavano al troppo sole
che ha il potere di bruciare le ali,
e si perdevano in discorsi accademici
sulla storia e il suo occhio di lince,
per capire se è vero che chi perde ha torto
e che ha sempre ragione chi vince,
poi a sera rivestiti da maschere,
si accontentavano di illuminare
il buio delle sale
che non riuscivano a dimenticare...
Anche noi alziamo spesso il gomito
rifugiati dentro ad un'osteria
per una strana voglia di nasconderci
e rimeditare la filosofia,
e dentro al cielo vediamo risplendere
un idolo d'oro al posto del sole
un nuovo dio che non riusciamo a comprendere
nè a descrivere con le parole,
un dio moderno che tutti adorano
e che regala vuoti di memoria,
un dio impaziente e annoiato,
che sembra stanco della nostra storia...
Anche noi abitiamo in un cinema
e siamo in bilico ad ogni minuto
tra la gloria, il successo, un amore frenetico
e il ricordo del cinema muto,
e dalle panchine vediamo passare
delle folle accaldate di gioia
per il futuro mondo fantascientifico
e il suo meccanismo che distrugge la noia,
e il corteo è annunciato da angeli
che buttan fiato dentro a una tromba
- questo futuro - si dice
- ci farà l'effetto di una bomba...-
Caludio Lolli
Nella pipa
Del mio passato
non desidero
ricordare
quella sua
esistenza
Non quel
mediocre
grumo di sogni
Non quella polpa
agiatata
nello spazio
Che schiumosa
sembra ora
svanirsi
Da una pipa
profondamente
vuota
non desidero
ricordare
quella sua
esistenza
Non quel
mediocre
grumo di sogni
Non quella polpa
agiatata
nello spazio
Che schiumosa
sembra ora
svanirsi
Da una pipa
profondamente
vuota
« Guarda, i signori e i prìncipi sono l'origine di ogni usura, d'ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell'acqua, degli uccelli dell'aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8). E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: "Non rubare". Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2-4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c'è la forca. » | |
(Thomas Müntzer, Confutazione ben fondata, 1524) |
Confronto trasversale
Salve,
le scrivo nell'ingenuo intento di stabilire un confronto costruttivo e profondo sul presente
che ci accomuna.
Non trova pericoloso profetizzare il superamento dell'autosostentamento in agricoltura,
come strumento di progesso per le condizioni umane? Forse lei fa del sottile idealismo?
Se così fosse trovo deteriorante questa varietà di pensiero, forviante per noi giovani.
Le chiedo se è più importante saper vendere, o saper produrre?
E quanto beneficio ha realmente apportato all'umanità questo approccio produttivo.
La quantità o la qualità?
Un suo sincero e affezionato alunno del primo anno
le scrivo nell'ingenuo intento di stabilire un confronto costruttivo e profondo sul presente
che ci accomuna.
Non trova pericoloso profetizzare il superamento dell'autosostentamento in agricoltura,
come strumento di progesso per le condizioni umane? Forse lei fa del sottile idealismo?
Se così fosse trovo deteriorante questa varietà di pensiero, forviante per noi giovani.
Le chiedo se è più importante saper vendere, o saper produrre?
E quanto beneficio ha realmente apportato all'umanità questo approccio produttivo.
La quantità o la qualità?
Un suo sincero e affezionato alunno del primo anno
Chiunque
Chiunque saprebbe, chiunque potrebbe
amarti e inseguirti
ovunque chiunque
saprebbe potrebbe
non ditelo qui
Chiunque incontrandoti avrebbe il destino
marcato da te
e andrebbe di corsa
a comprare un pensiero,
un disco �
Chiunque saprebbe
vestirsi da Zorro
per presentarsi a te
e gettare ai tuoi piedi
i piani segreti
del suo carnevale
Ah, chiunque saprebbe
chiunque, potrebbe,
chiunque�
Paolo Conte
amarti e inseguirti
ovunque chiunque
saprebbe potrebbe
non ditelo qui
Chiunque incontrandoti avrebbe il destino
marcato da te
e andrebbe di corsa
a comprare un pensiero,
un disco �
Chiunque saprebbe
vestirsi da Zorro
per presentarsi a te
e gettare ai tuoi piedi
i piani segreti
del suo carnevale
Ah, chiunque saprebbe
chiunque, potrebbe,
chiunque�
Paolo Conte
Fino ai viadotti un ricordo
La montagna è anche
solitudine
Silenzio
impreziosito di
desolazione
Miscela di fiori come
pietre incastonate
in impervie
alture
Era
l'uomo
l'albero
Dove scendevano
le nuvole
svelandosi
vuote
Oggi
la montagna
è bastata
a rimembrarmi
sopra il sonno
di dio
solitudine
Silenzio
impreziosito di
desolazione
Miscela di fiori come
pietre incastonate
in impervie
alture
Era
l'uomo
l'albero
Dove scendevano
le nuvole
svelandosi
vuote
Oggi
la montagna
è bastata
a rimembrarmi
sopra il sonno
di dio
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