La vita, così, è, secondo la definizione pirandelliana, un flusso continuo che cerchiamo di arrestare, di fissare in forme stabili.
L'intelligenza (e quindi la scienza) non avrà alcuna funzione conoscitiva, come già aveva prospettato Schopenhauer, giacchè non è in grado di cogliere la realtà nella sua vitalità, ma, ciononostante, le verrà riconosciuta una valenza pratica, in quanto permette di dominare concettualmente la realtà, facendocela vedere come un insieme di "cose" immerse nello spazio e, in tal modo, permettendoci di manipolarla
coscienza nell'intero cosmo
per immagine intendiamo una determinata esistenza che è più di ciò che l'idealista chiama una rappresentazione, ma meno di ciò che il realista chiama una cosa- un'esistenza che si trova a metà strada tra la cosa e la rappresentazione " ("Materia e memoria", Prefazione alla VII edizione). E Bergson
coscienza. Essa, infatti, si limita a dirci che c'è qualcosa fuori di noi, senza tuttavia darci altre informazioni in merito.
spontaneità (e quindi la libertà)
solo ciò che si colloca nello spazio può essere ritagliato, cioè diviso in parti ciascuna delle quali sia rigorosamente separata dalle altre.
filosofia che può "creare" un nuovo senso della vita dell'uomo
Il tentativo di ridurre lo spirito alla materia o viceversa, rifiutando la coesistenza delle due forme di conoscenza ha impedito al pensiero occidentale di capire la parzialità della conoscenza intellettiva analitica.
dualismo fondamentale tra spirito (intuizione) e materia (l'intelligenza analitica che mira alla realtà, le forbici del sarto)