Una passione profonda

Giacevi col tuo frutto marino
profondo come un piatto di notte bollente

Parevi al cielo privata d'un segreto
Ora nei miei occhi con quel tuo pallido
equilibrio di preziosa stella
Quando ti guardo divento il tuo sguardo e
la tua mano è radice che si fonde nel mio petto
Col canto gentile dell'amore come il mare mi
smarrisci nella tua nuda bellezza, un onda di
immensità
Poesia è quando esce l'aria dai polmoni
saliva dalla bocca, alito caldo e
Dalle viscere i liquidi del ventre
Una danza di marea l'uomo
è la luna
Non mi fermavo mai troppo
a guardare le cose

Rubavo ricordi per l'inverno
mangiavo se avevo fame

Il resto nel cuore
come monete
Un sorriso del greco
mi aspettava per le vie
un segreto
bianco

Dove il sole si sentiva
non lo vedeva la pelle quella
scura pescatrice d'oro

Camminava profonda
levigata nella pietra
del vento come l'architetto
del mare la mano
non scrissi una parola
perché

gli ulivi
del sole

immenso nel riflesso del mare
come un vecchio pescatore
felice
Punte di lancia rosse
lavorano cavità mobili
incise da vite stabili

Scheletro disogni

Quante

ne disegnerò di nuvole sui muri
prima del tramonto, prima della terra
Quante attorno alla torre della fronte
passeranno
lemielimpide sfere di fumo bianco

passeranno
« Vedeva il mondo secondo una prospettiva orizzontale, non più verticale come le pareva di ricordare quella dell'uomo, piantato su due trampoli e procedente ad angolo retto con la terra. A questa nuova visione contribuiva certo la posizione del suo corpo prono in avanti, disteso sulle sue basi pressappoco come il soldato negli esercizi dell'«ordine sparso», ma anche la strana disposizione degli occhi, otto come le zampe e messi a semicerchio intorno al capo, tanto che - cosa sconosciuta agli uomini - una buona parte della pianura circostante le appariva simultaneamente accrescendo la sua illusione di spazio e di libertà. Degli occhi, poi, due erano come appannati, un po' miopi di giorno, ma pure in questo Clizia vide una ragione che tendeva a darle una libertà anche maggiore: e infatti, appena scesa la sera, furono essi a entrare in azione, a illuminarle le tenebre, a renderle più facile il lavoro della tela. »

(Eugenio Montale, Clizia a Foggia, raccolto in Farfalla di Dinard)
Un anziano è un superbambino