le forme a priori [i segni di luogo e di direzione per lo spazio, i segni istantanei per il tempo, le scale dei suoni e dei colori] per «tutti i tipi di qualità che esistono del tutto a priori e precedono ogni esperienza e che forniscono ad ogni qualità appena essa si presenta un posto fisso entro un sistema»
La percezione infatti, per Bergson come per Uexküll, senza ridursi ad un'astratta riproduzione o duplicazione interna di un oggetto esterno secondo una determinata conformazione spaziale corrispondente alle strutture spaziali delle reti nervose, si gioca nelle cose stesse, in quanto è selezione, costruzione e processo di significazione del reale: l'oggettività del reale è il prodotto di una costruzione che ha il suo radicamento nei processi sensibili e corporei legati agli organi delle diverse specie animali, anche laddove la conoscenza scientifica degli organi percettivi degli animali sia limitata o, come ricorda l'autore, «si ignori quanto del corpo del soggetto passi nel suo mondo individuale»
Il movimento rappresenta la carne. Tutto ciò che si muove morirà, ucciderà se stesso. E poi c'è il culto della stasi, il culto dello scheletro, un conflitto presente sia nel mondo degli esseri umani che in quello degli insetti, per cui c'è la necessità di rimanere immobili e osservare lo scheletro, il passato, per andare avanti nel tempo, verso il futuro.
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